Tori Amos, Native Invader: nuovo album e data unica a Milano per il Tour L'artista americana torna con un tour mondiale e un nuovo album. Dopo l’uscita di Native Invader, Tori Amos sarà in concerto a Milano al Teatro degli Arcimboldi il 17 settembre 2017, unica data italiana della tournée che vedrà la “dea del rock” impegnata dall’Europa agli Stati Uniti.

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MILANO – Data unica in Italia per Tori Amos che sarà in concerto al Teatro degli Arcimboldi il 17 settembre, dove porterà in Tour Native Invader, il suo nuovo album. Il Tour inizierà in Irlanda il 6 settembre per concludersi negli Stati Uniti a dicembre. Native Invader esce a tre anni da Unrepentant Geraldines, sarà disponibile dal prossimo 8 settembre ed è il suo quindicesimo album in studio. Title tracks: Cloud Riders e Up the Creek.

Si preannuncia una stagione intensa quella che Tori Amos si appresta a dedicare alla sua musica e al suo pubblico. La cantautrice e pianista, cinquantaquattro anni il 22 agosto, è prossima alla pubblicazione del suo quindicesimo album in studio, Native Invader, e alla partenza del Native Invader Tour. Entrambi gli eventi sono molto attesi: l’ultimo album risale infatti al 2014 e i fan della cantante non vedono l’ora di partecipare ad uno dei suoi indimenticabili concerti. La tournée toccherà diversi Paesi europei, dal 6 settembre al 6 ottobre, per poi proseguire negli Stati Uniti e in Canada da fine ottobre all’inizio di dicembre, con alcune date già sold out. In Italia solo il 17 settembre, Tori Amos si esibirà al Teatro degli Arcimboldi a Milano.

I biglietti per il concerto sono in vendita sul circuito Ticketone al costo di € 39,40.

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A tre anni di distanza dall’album precedente, l’uscita ufficiale di Native Invader è fissata per il prossimo 8 settembre. Lasciata Mercury Classic, questo è il primo lavoro di Tori Amos ad uscire per Decca Records.

Dopo l’album in studio Unrepentant Geraldines del 2014 e la serie di concerti successivi, Tori Amos non è comunque rimasta inattiva: il 2016 ha visto la cantante alla ricerca di storie e canzoni della famiglia materna (la madre è di origini indiane cherokee ndr) in vista della preparazione del nuovo album. Durante l’estate ha pertanto compiuto un viaggio attraverso le Smoky Mountains (Nord Carolina), area di origine del ramo materno della sua famiglia. A fine 2016 inoltre l’artista ha pubblicato Flicker, un brano per la colonna sonora del documentario trasmesso da Netflix Audrie and Daisy sul tema degli stupri nelle scuole superiori. Ricordiamo qui l’impegno della Amos a supporto delle vittime di abusi e violenze come sostenitrice e prima portavoce della grande organizzazione anti-stupro negli Stati Uniti, RAINN (Rape, Abuse, and Incest National Network), insieme a famous people come lo scrittore Neil Gaiman, suo grande amico, l’attrice Christina Ricci e molti altri.

Se il tema della violenza è stato più volte toccato dalla Amos nei suoi testi, l’argomento centrale dell’ultimo album è la natura, con i suoi cicli di distruzione e creazione e la sua capacità di auto-curarsi. L’intento originario di ricollegarsi alle radici ha dovuto fare i conti sul piano personale con l’improvvisa malattia della madre della cantante e su quello pubblico con l’esito delle elezioni americane e le tensioni suscitate da esse. Tori Amos afferma che non voleva documentare dolore, conflitti e divisione, ma

le Muse hanno insistito affinché ascoltassi e guardassi i conflitti che stavano traumatizzando la nazione e scrivessi di quelle crude emozioni. Spero che le persone troveranno forza e resilienza nelle canzoni per avere l’energia per sopravvivere alle tempeste nelle quali ci troviamo attualmente.

E ancora:

l’ispirazione per le canzoni contenute in Native Invader mi è giunta direttamente dalle Muse per aiutarmi a fronteggiare in maniera diversa le sfide e i conflitti della vita. L’album parla della Natura e di come, grazie alla sua capacità di ripresa, guarisce da sola.

La riflessione della Amos non si ferma a questi aspetti e si spinge a indagare nella sfera degli esseri umani:

c’è inoltre un quesito comune a tutti i testi dell’album: qual è la nostra parte nella distruzione della nostra terra, di noi stessi e delle nostre relazioni? Nella vita può esserci lo shock di inaspettati incendi, alluvioni, terremoti o qualsiasi altro cataclisma – sia dentro e fuori dalle nostre menti. Ho voluto esaminare dal punto di vita sonoro e visivo come la Natura crea con forze opposte, rigenerandosi in continuazione attraverso i suoi cicli di morte e rinascita. Di volta in volta è in grado di rinnovarsi, possiamo farlo anche noi per noi stessi?

Ritroviamo la consueta profondità di pensiero e di sentire di Tori Amos, la sua capacità di porsi domande cercando di darsi risposte attraverso la musica.

In attesa dell’album, è possibile ascoltare interviste e due brani in rete. La cantante ha infatti postato sulla sua pagina Facebook le interviste rilasciate a Noah Michaelson e a Nylon ed un video in cui racconta di ciò che ha ispirato Cloud Riders, oltre ai video ufficiali delle canzoni Cloud Riders e Up the Creek.

Laddove Cloud Riders è incentrata sul fronteggiare e sul superare situazioni difficili, Up The Creek, che la Amos canta con la figlia Tash, è più esplicitamente politica. Un senso di urgenza è musicalmente dato da una pulsazione elettronica, mentre l’assillante ritornello riprende il proverbio preferito del nonno nativo americano della Amos “Good lord willin’ and the creek don’t rise/ We may just survive/ If the militia of the mind/ Arm against those climate blind.” Le immagini del video riportano prepotentemente alla preoccupazione per i cambiamenti climatici in atto.

Prima della tempesta, alle 4.22 del mattino, ho visto una stella cadente. Alcune tempeste sono elettrizzanti, altre sono mortali. La vita cambia. Qualcuno risolve qualcosa, qualcun altro no. I conflitti non possono essere la soluzione. Non puoi sapere come andrà a finire fintanto che ti trovi nel mezzo di un conflitto. L’unica cosa che ho imparato è che quando i ‘cloud riders’ stanno arrivando, non possono essere superati.
(Tori Amos parlando del brano “Cloud Riders”)

ALTRE DATE DEL TOUR
Il tour europeo di Tori Amos partirà il 6 settembre dall’Irlanda e farà tappa in diverse città europee, tra cui Milano il 17 settembre, al Teatro degli Arcimboldi. Arriverà in Gran Bretagna il 4 ottobre per una straordinaria performance alla Royal Albert Hall di Londra, per poi esibirsi il 5 a Manchester (Palace Theathre) e il 6 a Glasgow (O2 Academy)

Tori Amos
Teatro degli Arcimboldi, viale dell’Innovazione 20, Milano
17 settembre
ore 21.00
Biglietti da 39,40 euro

 

 

 

 

 

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