Georges de La Tour e l’Europa della luce. ll “Caravaggio francese” in mostra a Milano A Palazzo Reale fino al 7 giugno 2020 le opere magistrali di Georges de La Tour. PROROGATO AL 27 SETTEMBRE

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Georges de La Tour

MILANO — Georges de La Tour: l’Europa della luce. Palazzo Reale ospita fino al 27 settembre 2020 la prima mostra in Italia dedicata al più celebre pittore francese del Seicento e ai suoi rapporti con i grandi maestri del suo tempo.

“È un pittore sorprendente. Non abbiamo strumenti per misurare il genio; ma sento che il talento del De la Tour spezzerebbe più di un manometro. È un peccato che non abbiamo nulla di suo in Italia.” Così Roberto Longhi parlava di Georges de La Tour (Vic‐sur‐Seille, 1593–Lunéville, 1652) quando, nei primi decenni del Novecento, contribuì in maniera significativa alla sua riscoperta. Come egli sottolineava, in Italia non è conservata nessuna delle sole 40 opere che gli sono state attribuite. Anche per questo la mostra allestita a Palazzo Reale offre un’occasione preziosa per vedere 15 dei suoi lavori e metterli a confronto con i grandi maestri del suo tempo, ai quali de La Tour si ispirò e che a lui si ispirarono.

Protagonista delle opere di de La Tour è la luce; per questo gli è stato attribuito il titolo di “Caravaggio francese”, anche se non è possibile stabilire se ne abbia mai conosciuto le opere. Georges de La Tour usa la luce con netti contrasti tra i diurni e i notturni. Il giorno svela la crudeltà di un’esistenza fatta di povertà e dolore, trascorsa nel tempo inesorabilmente fugace. La notte illumina delicatamente con leggere candele figure assorte, silenziose, commoventi. “Le immagini di La Tour – afferma la curatrice Francesca Cappelletti – sono assolutamente coinvolgenti, spingono ad aguzzare la vista per scoprire cosa si celi nelle tenebre, dove la luce della candela non riesce ad arrivare; o sono quadri che ci mostrano più di quello che vorremmo vedere – la disperazione e la miseria della vita, che giganteggia vicino a noi. Osservando i suoi quadri lo spettatore è coinvolto al pari del pittore nella stessa impresa; non riesce a distogliere lo sguardo dall’opera, fino a essere catturato dal suo autore: questo uno dei segreti del suo ascendente”.

Georges de La Tour

Accanto alle sue opere troviamo quelle di altri grandi artisti suoi contemporanei quali Paulus Bor, Jan Lievens, Throphime Bigot, Frans Hals, Jan van Bijlert, Gerrit Van Honthorst, (conosciuto in Italia come Gherardo delle Notti), Adam de Coster e Carlo Saraceni. Attraverso di essi la mostra vuole portare una nuova riflessione sulla pittura dal naturale e sulle sperimentazioni luministiche, per affrontare i profondi interrogativi che ancora avvolgono l’opera di questo misterioso artista.

De La Tour fu un pittore molto stimato ai suoi tempi, originale per la sua fusione di spiritualità e realismo, sempre in bilico fra delicatezza e brutalità. Ma anche guardato spesso con una certa diffidenza: padre di 11 figli, dal carattere difficile e con un gran numero di cani randagi. Ebbe successo prima nel Ducato di Lorena, dove nacque, e poi a Parigi, dove fu nominato nel 1639 pittore del re Luigi XIII. Si tratta di un artista enigmatico, che predilige soggetti presi dalla strada, come i mendicanti, dipingendo in generale gente di basso rango più che modelli storici o personaggi altolocati.

I pochi quadri riconosciuti come autografi sono perlopiù di piccolo o medio formato, talvolta privi di sfondo paesaggistico, notturni e, soprattutto nella presunta ultima fase artistica, quasi dei monocromi dall’impianto geometrico, semplice ma modernissimo per l’epoca. Solo tre quadri risultano datati con precisione. Nonostante questo alone di mistero che avvolge l’artista lorenese e la sua opera, da decenni ormai Georges de La Tour è uno dei pittori prediletti dai francesi e non solo.

Tra i capolavori del maestro spiccano la commovente intensità emotiva della Maddalena penitente (1635-1640 circa), il crudo realismo della tela raffigurante La rissa tra musici mendicanti (1625-1630 circa), l’austerità tragica ed emblematica del Suonatore di ghironda con cane, l’intimità domestica dell’Educazione della Vergine (1650 circa), il gioco di contrasti di Giobbe deriso dalla moglie (1650 circa) e gli intensi effetti chiaroscurali del Giovane che soffia su un tizzone (1640 circa). In ciascuno di essi la luce svolge il ruolo primario di narratore della storia e guida dello spettatore verso i più intensi e nascosti tratti dei protagonisti.

La mostra, promossa e prodotta dal Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, è a cura della Prof.ssa Francesca Cappelletti e di Thomas Clement Salomon e vanta un comitato scientifico composto da Pierre Rosenberg (già direttore del Louvre), Gail Feigenbaum (direttrice, Getty Research Institute), Annick Lemoine (direttore, Musée Cognacq‐Jay).

Il progetto ha coinvolto alcune delle più grandi istituzioni internazionali come la National Gallery of Art di Washington D.C., il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la Frick Collection di New York, il S. Francisco Fine Art Museum, il Chrysler Museum di Norfolk, la National Art Gallery di Leopoli, più una grande partecipazione delle istituzioni museali regionali francesi, come il Musée des Beaux‐Arts di Nantes, il Musée du Mont‐du Piété di Bergues, il Musée départemental d’Art ancien et contemporain di Epinal, il Museée des Beaux‐Arts di Digione, il Musée Toulouse‐Lautrec di Albi, il Musée départemental Georges de La Tour di Vic‐sur‐Seille, e alcuni importanti musei italiani come la Galleria degli Uffizi, la Pinacoteca Vaticana, la Galleria nazionale d’Arte Antica‐Palazzo Barberini.

Accompagna l’esposizione l’importante catalogo edito da Skira con saggi di Francesca Cappelletti, Pierre Rosenberg, Jean‐Pierre Cuzin, Gail Feigenbaum, Dimitri Salmon, Gianni Papi, Rossella Vodret con Giorgio Leone, Matteo Mancinelli, Manfredi Merluzzi, comprensivo delle schede delle opere molto approfondite dal punto di vista critico e bibliografico e le relative immagini e seguito da una estesa bibliografia.

INFO
Georges de la Tour: l’Europa della luce
Milano, Palazzo Reale
P.zza del Duomo 12

Lunedì: 14.30 – 19.30 (dalle 9.00 alle 14.30 riservato alle scuole)
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9:30 – 19:30
Giovedì e Sabato: 9:30 – 22:30
Infoline e prevendite
+39.02.92897755 – singoli
preno.gruppi@vivaticket.com
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

 

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