Blu Infinito | INTERVISTA AL COREOGRAFO ANTHONY HEINL Anthony Heinl e gli Evolution Dance Theater tornano in tour con il nuovo spettacolo "Blu infinito", dove l'acqua con le sue multiformi possibilità sfida la fluidità di movimento dei danzatori

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blu infinito, eVolution Dance Theatre

BOLOGNA — Tornano al Teatro Celebrazioni di Bologna il 30 gennaio 2022 gli eVolution Dance Theater, la compagnia di danza contemporanea fondata e diretta da Anthony Heinl. In scena col loro ultimo spettacolo: Blu Infinito (altre date del tour qui).

Danza, illusioni ottiche, performance anti-gravitazionali, giochi di luce, specchi rifrazioni. Sono questi gli elementi che la fantasia dell’eclettico coreografo americano riesce a fondere da sempre sul palcoscenico nei suoi lavori — avvalendosi con grande inventiva delle più moderne tecnologie, oltre che della straordinaria preparazione atletica dei suoi poliedrici danzatori: ballerini di formazione classica, ginnasti, illusionisti, contorsionisti, atleti.

L’acqua, declinata nelle sue molteplici possibilità, è l’elemento dal quale prende vita lo spettacolo di quest’anno. Valorizzata dalla luce — altro elemento imprescindibile delle creazioni di Heinl — l’acqua, nel suo incedere, crea mondi meravigliosi, scavando sentieri nascosti fino a confluire nel Blu Infinito. La visione suggestiva di Blu Infinito rimanda al concetto di metamorfosi, qualcosa che muta radicalmente per forma o densità pur mantenendo sorprendentemente intatta la sua natura. È una forza capace di attrarre nelle sue avide spire creature insolite e imbastire con esse un discorso amoroso. In questo mondo misterioso convivono così, in perfetta armonia, creature fantastiche e luminescenti come animali acquatici, coralli e alghe marine. Nuova età dell’oro? Forse. D’altra parte, come recita Khalil Gibran: “In una goccia d’acqua s’incontrano i segreti di tutti gli oceani”.

***INTERVISTA AL COREOGRAFO ANTHONY HEINL ***

Da cosa siete partiti per arrivare a creare questo nuovo spettacolo?

Noi lavoriamo in modo molto astratto. Però partiamo comunque da un’idea concreta e cerchiamo di vedere cosa possiamo ottenere o fino a dove possiamo spingerci. Contempliamo ogni possibilità ma teniamo solo tutto quello che ci sembra più originale e intrigante e lavoriamo in quella direzione per ottenere il meglio che si può.

Esiste una storia con una trama alla base di questo lavoro oppure no?

No, non ci sembra molto interessante restare legati a una storia e basta. Ci interessa invece di più vedere quali interazioni interessanti si possono ottenere mettendo insieme luce e acqua, il suono e tutti gli altri aspetti legati alla danza. Ogni parte ha una sua propria personalità e ogni pezzo che compone l’insieme ha un suo mondo, una sua individualità con anche delle sue regole.

Di solito nei tuoi spettacoli ricorri alla tecnologia e alla fisica. Questa volta che cosa ci dobbiamo aspettare?

Sì, è vero, anche questa volta la tecnologia non manca. Da piccolo avevo studiato anche magia e quindi porto negli spettacoli anche l’illusione. Mi piace anche cercare, ad esempio, di ricreare il “visual bug “ (una sorta di interferenza ottica, in questo caso voluta, che causa errori di visualizzazione, NdR) e credo che non sia importante avere le attrezzature più all’avanguardia come il miglior computer o il miglior laser o altri dispositivi per dar vita a qualcosa di magico, piuttosto credo sia importante sapere come sfruttare al meglio le possibilità che si palesano.

Quali sono gli elementi che ti hanno ispirato? Da che cosa siete partiti?

Prima di approdare a qualsiasi spettacolo, inizio sempre almeno un paio d’anni prima a “giocare”, a vedere come poter far funzionare le cose anche attraverso l’uso di prototipi. Questa volta sono andato nella direzione dell’acqua, c’è qualcosa che mi ha ispirato e ho seguito questa “traccia”. Ovviamente sono partito da un brano musicale. La musica per me è fondamentale, nella danza è importante che il brano che tu scegli calzi a pennello  con il movimento. Ho avuto molto tempo anche perché avevo iniziato a lavorare prima della quarantena. Per questo ho avuto davvero tanto tempo per poter migliorare le cose e poter lavorare meglio a livello tecnico: quasi un anno e mezzo. Avevo meno soldi ma il tempo non mi è mancato, e il fatto di avere meno soldi non è stato tanto grave perché avendo tempo sono riuscito a sistemare tutte quelle cose che non funzionavano ancora bene.

Sei riuscito a fare di problema opportunità, a quanto vedo. La quarantena ha creato molti problemi nel mondo dell’arte e del teatro.

Ti dirò che il limite è sempre una fonte per la creatività. Se hai un piccolo budget puoi lo stesso riuscire a fare delle cose. Sembra strano ma quando hai un budget illimitato è quasi un incubo: rischi di diventare matto e magari combinare poco, mentre, quando sei alla disperazione sei più spinto a cercare la soluzione.

Il tuo nome non compare tra quello dei danzatori. Ti occupi solo della direzione artistica?

Mah, guarda, ho quasi 50 anni e ti devo dire che ad un certo punto diventa quasi vergognoso stare sul palco con dei ragazzi di 20 anni. (Ridiamo) La verità è che sono ancora sul palco ma non sono troppo visibile (…) e poi trovo che l’allenamento sia diventato troppo faticoso e ad un certo punto proprio non ce la fai più!

LO SPETTACOLO

Con Blu InfinitoeVolution Dance Theater ribadisce ancora una volta, come già nei precedenti spettacoli (Firefly, Electricity, Black & Light, Night Garden e The Magic of Light) che non esistono limiti all’immaginazione. La compagnia è nata oltre 10 anni fa per volontà del suo fondatore Anthony Heinl, già attivo sia presso i Momix che presso altre compagnie di danza. Molteplici sono le discipline che entrano in gioco sul palcoscenico,  la  la tecnologia in particolare. Attraverso giochi di rifrangenze ottiche, ottenute tramite laser e specchi, riflessi, rifrazioni, schermi chimici, reagendo tra di loro catturano la luce e creano scenari inediti, mondi onirici nei quali le ombre dei danzatori dialogano tra  loro. Tra le “invenzioni” più curiose ricordiamo il Light Wall, uno schermo interattivo che rappresenta il fiore all’occhiello del lavoro di ricerca di Anthony Heinl, danzatore e coreografo con alle spalle una robusta formazione di taglio scientifico-accademico.

 

BIGLIETTI ON LINE QUI o presso la biglietteria del teatro.

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INFO

BLU INFINITO
Domenica 30 gennaio 2022 ore 18:00
Evolution Dance Theatre al Teatro Celebrazioni di Bologna
via Saragozza 234, BOLOGNA

Performer Antonella Abbate, Leonardo Tanfani, Carlotta Stassi, Matteo CrisafulliGiulia Pino, Giovanni Santoro e Nadessja Casavecchia
Light designer e direttore tecnico Adriano Pisi
Costumi Piero Ragni
Laser effects Simone Sparky
Co-direttore e assistente coreografo Nadessja Casavecchia
Direttore artistico e coreografo Anthony Heinl

 

 

 

 

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