PARMA — Presentati alla stampa il 18 novembre, saranno accessibili al pubblico dal 20 novembre fino al 13 febbraio 2022 due grandi tesori danteschi conservati nel complesso monumentale della Pilotta: il prezioso codice miniato della Commedia codificato col nome di “codice 3285” e il ciclo di stampe ottocentesche dall’artista parmense Scaramuzza.
“Uno splendor mi squarciò ‘l velo. Dante Illustrato: dal codice 3285 a Scaramuzza” è la nuova grande mostra incentrata su Dante e la Divina Commedia che ha preso il via il 20 novembre all’interno delle Scuderie Ducali, nel complesso monumentale della Pilotta a Parma, spazio appena restaurato e trasformato in sede espositiva.
L’esposizione, come si evince dal sottotitolo, si articola in due percorsi monografici congiunti: il primo è incentrato sullo splendido codice miniato trecentesco denominato “codice 3285”, uno dei maggiori tesori della Biblioteca Palatina, capolavoro già appartenuto ai Danti del Cento e riconosciuto come una delle più antiche trascrizioni della Commedia dantesca (risale ai primi del ’300), dotato di uno straordinario apparato decorativo. Il volume è stato recentemente oggetto di una campagna di restauro e della completa digitalizzazione, finanziata dal Lions Club di Parma.
Il secondo percorso ci svela le originali illustrazioni a stampa della Commedia realizzate nella seconda metà dell’800 dall’artista parmense Francesco Scaramuzza, già autore dei dipinti murali che impreziosiscono la Sala Dante della Biblioteca Palatina, all’interno della quale è custodita l’intera raccolta di manoscritti, incunaboli ed edizioni dantesche rare che furono passione e vanto di Maria Luigia d’Asburgo.
Scaramuzza decorò la sala con la tecnica dell’encausto a freddo tra il 1841 e il 1857 e rimase talmente affascinato dai tesori in essa contenuti che decise di cimentarsi in un’ulteriore impresa: quella di illustrare l’intero ciclo della Commedia. Le sue prime tavole riguardanti l’Inferno vennero esposte a Firenze nel 1865, mentre la titanica impresa, confluita in un totale di ben 243 tavole a penna si concluse solo nel 1876.
Con questo evento due tesori a lungo conservati nel cuore della Grande Pilotta tornano patrimonio collettivo e potranno essere apprezzati dal largo pubblico, come vuole la natura stessa dell’opera del Sommo Poeta: simbolo e icona della cultura italiana nel mondo ma anche geniale artefice di un capolavoro che costituisce uno straordinario patrimonio popolare, non riservato alle élite ma a disposizione di tutti.
La mostra rientra nell’ambito del progetto “Dante e la Divina Commedia in Emilia Romagna”, un percorso espositivo diffuso che valorizza il patrimonio dantesco di 14 biblioteche e archivi storici in cui l’autore della Commedia, dopo l’esilio, trovò la sua seconda patria.
Il titolo del progetto — Un splendor mi squarciò ’l velo — è tratto dal trentaduesimo Canto del Purgatorio e ha ricevuto il prestigioso patrocinio del comitato per le celebrazioni Dantesche.
È l’apporto della Nuova Pilotta voluto dal direttore Simone Verde per celebrare il settecentesimo anniversario dantesco. Un contributo di alta levatura culturale che di fatto chiude in grande stile i festeggiamenti organizzati dal comitato Dante700, coordinato dal Comune di Firenze e dal MiBACT, per rappresentare Dante a 360 gradi attraverso eventi digitali e non nell’arco di tutto il 2021.
INFO
Un splendor mi squarciò ’l velo
20 novembre 2021 / 13 febbraio 2022
Scuderie Ducali, La Pilotta — PARMA
Sito ufficiale: complessopilotta.it
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