Steam, il nuovo spettacolo in chiave steampunk dei Sonics | INTERVISTA Aerei, inventivi, impavidi. Sono i Sonics, la celebre compagnia di danza acrobatica diretta da Alessandro Pietrolini, che tornano al teatro Il Celebrazioni di Bologna col loro nuovo spettacolo in chiave Steampunk, Steam

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Sonics in

BOLOGNA — Sonics in Steam. Tecnologia, età vittoriana, acrobazie e virtuosismi aerei. Arrivano a Bologna al teatro Il Celebrazioni, giovedì 28 marzo alle ore 21.00, i Sonics con il loro ultimo ma già acclamato spettacolo, Steam. 

Capitanati da Alessandro Pietrolini, fondatore della compagnia e ideatore di Steam, i Sonics porteranno in scena uno spettacolo dal sapore vittoriano, declinato in chiave steampunk. Sei i personaggi che, protagonisti della vicenda, sono in attesa di salire a bordo di un dirigibile di recente invenzione. Purtroppo l’arrivo di un temporale renderà vana ogni speranza di decollo e i Nostri dovranno restare a terra. Tecnologia, progresso, positivismo – tutti ingredienti imprescindibili in un mondo che crede in sé stesso e guarda fiducioso al futuro – dovranno confrontarsi, ironicamente e paradossalmente, con la forza ineluttabile della Natura.
La trama del racconto, pur rimanendo identica, varia a seconda del contesto teatrale in cui  prende vita. Storia dall’afflato poetico, intrisa di mirabolanti acrobazie e virtuosismi aerei, rappresenta l’ultima fatica della crew.

I Sonics, come poche altre compagnie esistenti, hanno saputo coniugare insieme nei loro spettacoli gesto atletico, danza e poesia, in un inno alla leggerezza che vede coreutica e acrobazia procedere a braccetto. Più volte acclamati al prestigioso Fringe Festival di Edimburgo e apprezzati in tutto il mondo, I Sonics hanno calcato le scene di centinaia di teatri, festival e grandi eventi tra i quali: la Cerimonia di Chiusura dei Giochi Olimpici di Torino 2006, la Cerimonia di Inaugurazione dello Stadio Olimpico di Kiev e gli Europei di Calcio del 2012.

In anticipo sulla data bolognese incontriamo Alessandro Pietrolini per una breve intervista. Alessandro non è solo il fondatore della compagnia ma anche il direttore artistico della stessa.

*** INTERVISTA AD ALESSANDRO PIETROLINI ***

Di tutte le epoche storiche nelle quali calare una trama, nel vostro ultimo racconto/spettacolo, avete privilegiato l’età vittoriana. C’è una ragione particolare?

Il nostro è un vittoriano rivisitato in chiave tecnologica. C’è una frase che dice “come sarebbe stato il futuro nel passato?”. É questo, per noi, lo spunto interessante. Quello che ci è piaciuto, il primo amore. Lo spettacolo è nato dalla bellezza che si generava da questo contrasto fra il presente-futuro e il passato con il futuro dentro. Interessante, no? Una chiave di lettura che ti permette di presentare le tecnologie contemporanee in una veste retrò. Sono sempre colori molto caldi, legati all’epoca vittoriana, sono atmosfere sempre romanzesche e comunque poetiche e questo connubio funzionava molto bene. Dopo di che abbiamo iniziato a giocare sul nome e siccome lo spettacolo si ispirava allo steampunk, abbiamo continuato a giocare sul concetto del vapore. Questo è stato un po’ il motore che ci ha spinto verso il tema della tecnologia che guardava verso il futuro. Attorno a questo abbiamo costruito puntando sul dirigibile e sull’idea di viaggio. Tutto comincia nel foyer o nella biglietteria, il luogo in cui si ritrovano sia i personaggi dello show che gli ospiti-spettatori. Arrivano in questa “stazione” che noi ricreiamo attraverso gigantografie di treni e tutti noi, compresi i personaggi, siamo tutti lì ad attendere di salire sullo Steam Experience, un incredibile apparto tecnologico: un dirigibile che sta per volare e portarci ovunque nel mondo. Ancor oggi tu potresti avere la più potente macchina sulla terra ma non parti, perché? Per via del maltempo! Per un banalissimo temporale questi personaggi sono costretti a restare a terra e a convivere e a conoscersi all’interno della stazione. Il gioco è proprio quello di raccontare visualmente, non troppo dettagliatamente, la storia dei sei protagonisti che fanno un viaggio. C’è chi viaggia per andare a trovare la madre o per piacere, chi invece per lavoro, chi perché è un venditore di tè o chi invece viaggia per sposarsi. Ognuno di loro ha un suo micro momento, dentro lo spettacolo, e noi cerchiamo di raccontare come si cambia viaggiando. Quindi non è sempre tanto importante la meta, ma il viaggio in sé. La trama è molto semplice, non c’è nulla di filosofico né di introspettivo. Ci sono però tutte le acrobazie aeree che sono il fulcro dello show.

C’è stata una evoluzione narrativa nei vostri spettacoli, specialmente da Duum in poi. Non bastavano le acrobazie e le peripezie a cui avete abituato il pubblico?

In realtà Steam è un po’ una terra di mezzo. Meraviglia è uno spettacolo puramente visuale. Nel passato, gli artisti non erano mai riusciti a portare uno spettacolo, che non fosse circense ma acrobatico, in teatro. I nostri esperimenti precedenti non avevano mai funzionato. Meraviglia invece sì. E poi come tutti gli artisti ci si chiede sempre di più. Quindi, dato che le critiche continuavano a dirci che non erano spettacoli teatrali, abbiamo pensato di crearne uno, come “Locanda Lumière”, che era uno spettacolo con attori, dove c’è un testo e quindi “il parlato”. E abbiamo scoperto i limiti del testo e dell’acrobatica messi insieme. Quando ti esibisci ci sono troppi fattori in gioco: l’adrenalina, lo stupore, la paura e ogni spettatore vive tutto in maniera completamente diversa. Questo ci ha fatto capire che tu non puoi forzare un messaggio con il visuale (e basta, ndr) perché ognuno lo interpreta a modo suo. E sarebbe presunzione da parte dell’artista accusare il pubblico di non capire. Mentre invece sei tu a doverti mettere nei panni di quest’ultimo, che potrebbe non avere mai visto una performance acrobatica e, magari, non ha proprio nessun interesse verso il messaggio che tu gli vuoi mandare. (…) “Locanda Lumière” era fortemente testuale come spettacolo. E abbiamo capito che in quel caso lo spettacolo era il classico “bello, sì però…”. Dove quel “però” non chiudeva il cerchio. Steam, dal canto suo, nasce dalla differenza che c’è fra questi due macro mondi: quello visuale e quello drammaturgico. Qui non ci sono personaggi che recitano ma ci sono dei personaggi che raccontano con il corpo dei momenti. C’è un piccolo testo, davvero ridotto, che guida la storia e che ti dice chi sono i personaggi. Questa sfida è stata vinta anche con Duum, uno spettacolo che ha avuto un grande successo, soprattutto in Germania. E adesso vediamo come va con Steam, che al momento è lo spettacolo più completo della compagna. Dal punto di vista dei costumi, è tutto “fatto in casa”, come sempre.

Lo so, siete autarchici, 100% Sonics.

Inizialmente questo fu una necessità perché non potevamo permetterci di fare diversamente, ma poi il fare “le cose in casa” è diventato il nostro punto di forza.

C’è però un grande vantaggio nel produrre i propri costumi perché voi sapete esattamente cosa volete e come.

Sì, più che altro si accorciano notevolmente i tempi: quando siamo in azione se c’è un problema o una modifica da fare si agisce subito. Cosa che non avviene se tu mandi i costumi in riparazione al di fuori. Ora siamo in un nuovo capannone di 800 mq, quindi di dimensioni gigantesche, dove abbiamo anche la sartoria all’interno accanto a tutto il resto. La macchina è diventata davvero imponente: come il dirigibile dello spettacolo! (ridiamo)

Steam Experience è già stato presentato in vari contesti. Lo spettacolo cambia un po’ da un ambiente a un altro, è vero?

Sì. Lo spettacolo non è uguale in tutti i teatri ma varia a seconda di dove lo si realizza. Nella versione completa esistono tre momenti distinti: Steam Lounge, Steam Show e lo Steam Party. Il pubblico, a seconda del luogo, è invitato a fare cose diverse e lo stesso accade per gli artisti. Dipende dagli spazi che abbiamo a disposizione.

INFO

Sonics in Steam
giovedì 28 marzo, ore 21.00
Teatro Celebrazioni
Via Saragozza, 234 – 40135 Bologna
Prezzi da 22 €a 29€

BIGLIETTI: disponibili presso la biglietteria del teatro oppure online su www.ticketone.it

 

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