Limone sul Garda. Tra bouganville, clima mediterraneo e una pista ciclo-pedonale a sfioro sul lago Una spettacolare pista ciclabile sospesa tra terra e cielo, un clima mite e un panorama paradisiaco ingentilito dalla allegra scompostezza di piante e fioriture lussureggianti, rendono Limone la meta ideale per gite ed escursioni nell'arco di tutto l'anno

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LImone sul Garda - Nuova pista ciclo-pedonale a sbalzo sul lago

LIMONE SUL GARDA (BS) – La fresca brezza del lago in estate e il clima mite e mediterraneo che si protrae fino ad autunno inoltrato fanno di Limone, e del Garda, una delle mete predilette dai turisti, in particolare nordeuropei. L’abbiamo visitata per voi in occasione dell’apertura della nuova pista ciclo-pedonale a sfioro sul lago. E ve la consigliamo decisamente per una vacanza rigenerante alle soglie dell’inverno.

Le bouganville che si arrampicano sulle mura scaldate dal sole e percorse dai gechi, gli ulivi, i limoni e le piante della macchia mediterranea ricordano, ci sia passato l’accostamento, le località amene della Costiera Amalfitana; nulla, però, lascia intendere che siamo molto più a nord: più su di Modena, Mantova, Brescia (città non certamente note per il loro clima mite) e quasi al confine con il Trentino, 5 km circa.

Il microclima, che ha reso queste località fiorite intorno al lago di Garda luoghi unici al mondo, ha attratto da sempre i viaggiatori, soprattutto quelli che dal centro Europa si avventuravano nella zona Cisalpina, ci riferiamo ai tedeschi, che ancor oggi amano trascorrere le loro vacanze in riva al Lago (una percentuale altissima a giudicare dall’idioma prevalente che si ascolta passeggiando), ma anche negli ultimi anni ai Russi, ai Polacchi e tanti altri visitatori provenienti dell’est Europa.

LImone sul Garda - Nuova pista ciclo-pedonale a sbalzo sul lago - bouganville

Il più illustre estimatore delle località gardesane, forse, però, è stato Goethe che l’11 settembre 1786 nel suo Viaggio in Italia, il diario del suo viaggio nella Penisola, das Land, wo die Zitronen blühniniziato il 4 settembre 1786 e durato quasi due anni – scriveva: Quanto vorrei che i miei amici si trovassero ora per pochi istanti al mio fianco, per poter godere insieme della vista incantevole che mi sta davanti. Avrei potuto arrivare a Verona fin da questa sera, ma avrei dovuto per questo lasciare in disparte uno stupendo punto di vista, quello del lago di Garda di cui non mi volevo privare, e fui ampiamente ricompensato di avere allungata un po’ la strada….. Terminata la discesa, s’incontra un piccolo villaggio, all’estremità settentrionale del lago, con un piccolo porto naturale, o piuttosto punto di approdo, il quale ha nome Torbole. Avevo trovate già lungo la strada piante di fico, e sceso ora in quell’anfiteatro naturale di colline, trovai i primi alberi di olivo, carichi di frutti. Trovai ivi pure per la prima volta comunissimi i fichi bianchi, di cui mi aveva fatta parola la contessa Lantieri.”

E poi il 13 settembre, passando in barca da Torbole a Malcesine: “Stamane per tempissimo, circa le tre, partii da Torbole con due rematori. Da principio il vento era favorevole, e potemmo spiegare la vela. Il mattino era stupendo, il cielo per dir vero alquanto coperto, ma l’atmosfera tranquilla. Passammo davanti a Limone, dove i giardini disposti in vari piani, e piantati di agrumi, porgono bella e ricca vista. Tutti i giardini sono formati da ordini di pilastri bianchi, quadrangolari, i quali ad una certa distanza gli uni dagli altri si appoggiano al monte, e contemporaneamente lo sostengono, a foggia di altrettanti gradini. Sopra questi pilastri sono appoggiati legni, destinati a sostenere nell’inverno i tetti mobili coi quali si proteggono le piante dal freddo e dalla neve. La lentezza colla quale la barca camminava mi permetteva di godere a mio bel agio di quella vista piacevole….”

LImone sul Garda - panorama

Contrariamente alle apparenze il nome della località non sembra legata, sin dalle origini, al fitonimo limone, ma secondo alcuni, invece, deriverebbe da limen (confine) o da lima (fiume). I limoni in effetti sono stati introdotti solo a partire dalla prima metà del XV secolo, quando sotto il dominio della Serenissima fu favorito l’ampliamento delle attività del luogo che passò da un’economia rurale, basata sulla pesca e sulla coltivazione degli olivi, alla produzione di agrumi che poi furono esportati in tutta Europa; iniziò infatti in quel periodo la costruzione delle caratteristiche limonaie che Goethe ha descritto nel suo Viaggio in Italia, consentendo agli agrumi di beneficiare del clima mite del luogo oltre che di essere protetti in inverno dai venti del nord-ovest, grazie a speciali terrazzamenti a muraglia forniti di colonne sulle quali si potevano appoggiare tetti in legno all’occorrenza. Ma le favorevoli condizioni climatiche non sono utili solo allo sviluppo delle piante, quanto anche ai suoi abitanti, i quali sono particolarmente longevi grazie alla sana alimentazione mediterranea (ricca di pesce di lago, olio e agrumi locali) e pare abbiano sviluppato un’anomalia genetica che consiste nella presenza nel sangue di una proteina battezzata dai ricercatori A-1 Milano, un’arma estremamente efficace contro arteriosclerosi e infarto.

Insomma tutto concorre, a Limone, a far sì che il visitatore si senta accolto e che dimentichi per un po’ gli affanni della vita concedendosi un soggiorno rilassante e piacevole, soggiorno che può essere reso ulteriormente salutare e dinamico con una bella pedalata lungo le tante piste ciclabili che permettono di costeggiare il lago. A queste si è aggiunta a luglio 2018 una nuova pista ciclo-pedonale lunga circa 2 km, recente estensione di una strada ciclabile di circa 4 km che sale dal centro del paese e che prevede di essere ampliata entro il 2021 fino a portare quasi al confine con il Trentino. Il nuovo tratto si sviluppa a sbalzo sull’acqua del lago: percorrendola sembra di volare e si può godere di un panorama mozzafiato, immersi nell’azzurro che si estende senza soluzione di continuità dal lago al cielo e circondati dal verde degli olivi, dei lecci, dei cipressi e dei cespugli di rosa selvatica, dei ciuffi di limonella, dell’oleandro, della mimosa e dell’acacia, della ginestrella e della forsizia, dopo essersi lasciati alle spalle i limoni ed i muretti caldi da cui prepotentemente esplodono i capperi e i mirti.

Le stagioni più propizie per visitare questi ameni luoghi sembrerebbero, manco a dirlo, la primavera e l’autunno, ma, grazie al microclima mediterraneo, anche l’inverno può riservare sorprese e offrire l’occasione ideale per sfuggire alla morsa del freddo umido della Pianura Padana o dell’estremo Nord d’Italia e d’Europa.

INFO

Comune di Limone sul Garda
www.visitlimonesulgarda.com

Mappa dell’itinerario ciclo-pedonale qui

 

 

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