Alla Fondazione Plart di Napoli, i colori della luce di Bruno Munari Viaggio alla scoperta di uno dei massimi esponenti dell'arte cinetica e programmata, che fin dai primi anni 50, attraverso le sue proiezioni a luce fissa e a luce polarizzata, esplorò la possibilità di dipingere con la luce, attivando il processo di smaterializzazione dell'arte e aprendo la strada a video arte, video-installazioni e mapping architetturali.

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Bruno Munari, I Colori della Luce (PLART - NAPOLI)

NAPOLI – Inaugura giovedì 29 novembre 2018 alle h 19.00 e rimarrà aperta al pubblico fino al 20 marzo 2019, presso il Plart di Napoli, la mostra “Bruno Munari – I colori della luce”, viaggio alla scoperta di un’artista che attraverso le sue sperimentazioni basate sulla luce seppe traghettare il futurismo verso la contemporaneità.

L’evento, a cura di Miroslava Hajek e Marcello Francolini, è organizzato dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee in collaborazione con la Fondazione Plart, nell’ambito dell’edizione 2018 di Progetto XXI.

Si tratta di un progetto (Progetto XXI) che nasce come piattaforma attraverso la quale la Fondazione Donnaregina si propone sin dal 2012 di esplorare la produzione artistica emergente, analizzando l’eredità delle pratiche artistiche più rilevanti degli ultimi decenni. E’ un progetto, dunque, che vuol in tal senso contribuire alla produzione e alla diffusione di narrazioni e storiografie alternative del contemporaneo e pertanto alla definizione di un sistema regionale delle arti contemporanee, basato sulla collaborazione e l’interscambio fra istituzioni pubbliche e private operanti in Regione Campania.

La collaborazione con Fondazione Plart evidenzia la possibilità di ampliare il tipo di pubblico di riferimento, approfondendo nuove linee di ricerca ed esplorando le relazioni in continua evoluzione tra arte, architettura e design allo scopo di gettare le basi per futuri progetti museali.

Bruno Munari, I Colori della Luce (PLART - NAPOLI)

La mostra, incentrata sull’arte di Bruno Munari (Milano, 1907-1998), ci permette di approfondire questa interessante figura di designer, scrittore e artista che rappresenta, senza dubbio, uno dei massimi protagonisti dell’arte cinetica e programmata. 

A lui va riconosciuto, infatti, il merito di aver interpretato le sfide estetiche del Novecento italiano, esplorando la relazione fra le discipline e l’interscambio fra il concetto di opera e quello di prodotto, fra forma e funzione.
L’esposizione presentata a Napoli si focalizza su uno specifico corpus – e su un aspetto in particolare – dei lavori di Munari, ovvero le Proiezioni a luce fissa e le Proiezioni a luce polarizzata realizzate negli anni Cinquanta del secolo scorso, attraverso le quali ha portato a compimento la sua ricerca volta a conquistare una nuova spazialità, oltre la realtà bidimensionale dell’opera. L’artista, analizzando la nozione di dipingere con la luce, è giunto dapprima, nel 1950, al processo di smaterializzazione dell’arte attraverso l’uso di proiezioni di diapositive intitolate Proiezioni Dirette: composizioni con materiali organici, pellicole trasparenti e colorate in plastica, pittura, retini, fili di cotone fermati fra due vetrini. Tali collage erano proiettati al chiuso e all’aperto, sulle facciate di edifici, dando una sensazione di monumentalità e conquistando un’inedita spazialità, tridimensionale e pervasiva, dell’opera.

E’ così che si è sviluppata la “pittura proiettata” di Munari il quale, procedendo con la sua ricerca, arrivò nel 1953 al culmine di questo processo, riuscendo a scomporre lo spettro di luce attraverso una lente Polaroid.  Presentate per la prima volta nel 1953 a Milano, le proiezioni dirette e polarizzate furono in seguito presentate anche al Moma di New York e successivamente alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, conducendo l’artista da questo momento in poi in giro per il mondo.

Bruno Munari, I Colori della Luce (PLART - NAPOLI)

Tutta questa variegata produzione di Bruno Munari sarà presentata ora per la prima volta a Napoli, grazie ad un’accurata ricerca condotta dalla Fondazione Plart, che ha provveduto ad una digitalizzazione dei vetrini, necessaria anche allo scopo di conservare e tutelare le opere, data la precarietà del materiale. I lavori dell’artista, digitalizzati e accuratamente archiviati, saranno proiettati in specifici ambienti della mostra.

Una mostra dunque che cerca di aprire diversi ed importanti scenari, andando ad approfondire la produzione di questo straordinario artista ed evidenziando quanto le sue opere abbiano inciso in maniera determinante sui successivi sviluppi dell’Arte cinetica in Francia e dell’Arte programmata in Italia, anticipando per certi versi la video arte, il mapping tridimensionale e le video-installazioni multimediali.

Il percorso espositivo del Plart è arricchito dalla presenza di alcune opere esemplificative di quella ricerca che  ha condotto Munari, già a partire dagli anni Trenta e Quaranta, ad evolvere in senso ambientale l’opera: Macchina Inutile (1934), Tavola Tattile (1938), Macchina Aritmica (1947), sono opere che dichiarano quella stessa volontà di uscita dalla bidimensionalità che raggiungerà il suo culmine nell’ideazione di Concavo-Convesso (1947).

Nei mesi successivi all’inaugurazione sarà pubblicato il catalogo della mostra, con prestigiosi interventi che inquadreranno criticamente gli aspetti principali ed essenziali dell’esposizione.

La mostra è realizzata e finanziata integralmente con fondi POC 2014-20 (PROGRAMMA OPERATIVO COMPLEMENTARE) Regione Campania

INFO

Bruno Munari – I colori della luce
29 novembre 2018 – 20 marzo 2019
Fondazione Plart
Via Giuseppe Martucci 48, Napoli, Italia

www.fondazioneplart.it

INGRESSO: Gratuito per la mostra
INAUGURAZIONE: 29 novembre 2018 ore 19:00

ORARI DI APERTURA: da martedì a venerdì ore 10.00 – 13.00 / ore 15.00 – 18.00. Sabato ore 10.00 – 13.00

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