“Il Divisionismo e la rivoluzione della luce” in mostra a Novara Novara dedica al Divisionismo, la prima vera avanguardia italiana, una mostra che ambisce ad essere una delle maggiori esposizioni mai allestite in Italia sullo stesso tema. In mostra capolavori di Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Gaetano Previati, Emilio Longoni, Vittore Grubicy e Giovanni Segantini

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Divisionismo, la rivoluzione della luce - Castello Visconteo NOVARA (locandina: G. Segantini, SAvagnino sotto la neve, 1890)

NOVARA — Al Castello Visconteo Sforzesco di Novara sarà aperta fino al 5 aprile 2020 la mostra “Divisionismo. La rivoluzione della luce”, la più importante esposizione dedicata al Divisionismo realizzata negli ultimi anni.

“Divisionismo. La rivoluzione della luce”. È curata da Annie-Paule Quinsac, tra i primi storici dell’arte ad essersi dedicata al Divisionismo sul finire degli anni Sessanta, la grande mostra aperta a Novara il 24 novembre e dedicata al movimento omonimo, considerato a ragione la prima avanguardia in Italia.

La scelta di Novara non è priva di significato. La città si trova infatti tra il Monferrato, fonte iconografica imprescindibile nell’opera di Angelo Morbelli, la Volpedo di Giuseppe Pellizza e la Valle Vigezzo di Carlo Fornara. I rapporti con il territorio hanno determinato le scelte e il taglio complessivo del Divisionismo lombardo-piemontese. Il movimento, nato a Milano, sulla stessa premessa del Neo-Impressionnisme francese, muove dall’idea che lo studio dei trattati d’ottica, che hanno rivoluzionato il concetto di colore, debba determinare la tecnica del pittore moderno.

Vittore Grubicy de Dragon, mercante d’arte, critico, pubblicista e a sua volta pittore, dal 1876 gestisce una galleria d’arte a Milano. È lui a diffondere tra i suoi pittori il principio della sostituzione della miscela chimica dei colori tradizionalmente ottenuta sulla tavolozza, con un approccio diretto all’accostamento dei toni complementari sulla tela. Da dato chimico, il colore diventa fenomeno ottico e alla dovuta distanza l’occhio dello spettatore può ricomporre le pennellate staccate in una sintesi tonale, percependo una maggior luminosità nel dipinto. La pennellata divisa si diffonde e diventa strumento privilegiato nella traduzione di una poetica della natura o di una messa a fuoco delle tematiche sociali.

La mostra propone 70 opere di grande qualità e bellezza, provenienti da importanti musei e istituzioni pubbliche e da collezioni private, alcune riproposte al pubblico dopo molto tempo di assenza. Il percorso espositivo è organizzato in 8 sezioni, a ripercorrere l’evoluzione di un movimento che, giustamente, viene ritenuto la prima avanguardia in Italia.

La prima sezione è intitolata Il prologo e propone opere di Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Gaetano Previati, Emilio Longoni, Vittore Grubicy, Giovanni Segantini, del quale è possibile ammirare Dopo il temporale che, pur non essendo ancora un dipinto divisionista, rappresenta un affascinante studio sulla luce.

Emilio Longoni, Ragazzina col gatto, 1893-96, olio su tavola 24×33 cm
Emilio Longoni, Ragazzina col gatto, 1893-96, olio su tavola 24×33 cm

La seconda sezione è dedicata alla I Triennale di Brera tenutasi a Milano nel 1891, ricordata come “uscita ufficiale del Divisionismo in Italia”. A pianoterra si potrà ammirare la grandiosa e magnifica Maternità (1890-1891) di Previati, di proprietà del Banco BPM, che ritorna nel capoluogo piemontese dove non è mai stata esposta e che, proprio per l’eccezionalità del prestito, si potrà ammirare con ingresso gratuito. Al primo piano troviamo esposte alcune tra le opere più celebri presentate a quella Triennale: lavori di Segantini, Morbelli, Pellizza, Previati, Longoni e Giovanni Sottocornola.

La terza sezione approda all’affermarsi del divisionismo con Segantini, Fornara, Longoni, Nomellini, Morbelli, Longoni, Grubicy e Sottocornola.

La quarta sala è interamente dedicata a Pellizza da Volpedo, con cinque opere fondamentali nel percorso dell’artista: Il ponte (1893-1894), Il roveto (Tramonto), (1900-1903), La processione (1893-1895), Sul fienile (1893-1894) e Nubi di sera sul Curone (1905-1906).

La quinta sezione propone un focus sul tema della neve, con opere di Segantini – il celebre Savognino sotto la neve (1890), Fornara – con il magnifico Vespero d’inverno (1912-1914) che sarà restaurato per la mostra, Cesare Maggi, Morbelli, Matteo Olivero, Pellizza e Tominetti.

Divisionismo, la rivoluzione della luce - Castello Visconteo NOVARA (lG. Previati, Maternità, olio su tela )
Gaetano Previati, Maternità, 1890-91, olio su tela cm 175,5×412. Collezione Banco BPM

La sesta sezione presenta opere di Previati. Da segnalare il dipinto Migrazione in Val Padana, proveniente dalla collezione del figlio Alberto Previati e giunto verso la metà degli anni Trenta del Novecento presso la collezione privata Enel di Genova – Distretto Liguria che tuttora lo conserva. L’ultima uscita dell’opera è avvenuta in occasione della mostra antologica “Gaetano Previati (1852 – 1920)” presso Palazzo dei Diamanti a Ferrara nel 1969.

I protagonisti della settima sezione sono sette magnifici disegni di Segantini, dove la superba tecnica dell’artista emerge in tutta la sua potenza. La loro presenza in mostra illustra la funzione di laboratorio figurale che queste opere su carta, eseguite in casa durante le lunghe serate o giornate rigide in cui non era possibile lavorare all’aperto, assumevano per Segantini. La varietà nelle tecniche spazia tra carboncino, gessi, matite dure colorate, pastelli, inchiostro, acquerello, tempera, anche sovrapposti.

L’ottava e ultima sezione è intitolata Il nuovo secolo. Gli sviluppi del divisionismo e racconta l’evoluzione del Divisionismo nei primi decenni del Novecento. Ne sono protagonisti imponenti opere di Longoni, Morbelli, Nomellini, Fornara, cui si aggiungono tele di divisionisti meno noti e legati al territorio lombardo-piemontese quali Angelo Barabino, Carlo Cressini, Cesare Maggi, Filiberto Minozzi e Matteo Olivero.

Un catalogo scientifico accompagna l’esposizione. Il saggio della curatrice è corredato da schede biografiche degli artisti, con schede critiche delle singole opere affidate agli specialisti di riferimento e apparati bibliografici ed espositivi.

“Una mostra irripetibile”, l’ha definita Annie-Paule Quinsac. Un percorso che, nelle sue otto sale, racconta l’intero periodo del Divisionismo, dalla sua nascita sino alla sua conclusione, quando si trasforma in accademismo, in risposta all’irrompere del Futurismo. Una mostra dunque di grande respiro, la più importante mostra dedicata al Divisionismo realizzata negli ultimi anni, un viaggio ricco e affascinante tra le opere più significative dei maestri divisionisti italiani in un luogo, l’imponente Castello Visconteo Sforzesco, ricco di storia e ristrutturato a regola d’arte per una vocazione museale.

INFO
Il divisionismo e la rivoluzione della luce
Dal 23 Novembre al 5 Aprile 2020
Castello di Novara
Piazza Martiri della Libertà, 3

ORARI:
Da martedì a domenica dalle 9:00 alle 19:00
CHIUSO IL LUNEDÌ e il 24 e 25 Dicembre
Aperture straordinarie: domenica 8, giovedì 26 e lunedì 30 dicembre 2019, mercoledì 1, lunedì 6 e mercoledì 22 gennaio 2020

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