A Bologna Marc Chagall, tra sogno e magia Una grande mostra a Palazzo Albergati ci conduce alla scoperta delle opere e della vita del noto maestro russo. Oltre 150 opere e una singolare installazione, la "Dream Room", omaggio alla sua capacità di trascinarci in mondi fantastici e variopinti, fiabeschi e spensierati, dove tutto è ariosamente fluttuante e rigorosamente sottosopra.

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Marc Chagall, Le Coq Violet

MILANO – Inaugurata il 20 settembre 2019 presso Palazzo Albergati, sarà visitabile fino al 1 marzo 2020 la mostra “Chagall, sogno e magia”, dedicata all’opera dell’intramontabile maestro russo. L’abbiamo visitata per voi.

Artista russo, naturalizzato francese Marc Chagall è il pittore che più di tutti ha saputo raccontare l’amore, la vita, la spiritualità e la natura in una dimensione onirico-fiabesca, creando attraverso le proprie opere un universo poetico nel quale trovare quella pace e quella spensieratezza cui probabilmente egli stesso aspirava, dopo molte difficoltà.

Vissuto tra i due conflitti mondiali, la sua vita è stata, infatti, contraddistinta da un lungo susseguirsi di gioie e dolori, con spostamenti frequenti tra Russia e Francia, un periodo di esilio negli Stati Uniti a causa dell’invasione nazista, ed infine il ritorno a Parigi.

La mostra bolognese, inaugurata il 20 settembre 2019 presso Palazzo Albergati, con il patrocinio del Comune di Bologna, ci proietta nella poetica del pittore, facendoci scoprire non soltanto l’artista ma anche e soprattutto l’uomo, in un percorso diviso in 5 sezioni e costituito da 160 opere tra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni.

Marc Chagall, David and Goliah
Marc Chagall, Davide e Golia, 1981 – Tempera su masonite, 40,6×31,7 cm. Private Collection, Swiss © Chagall ® by SIAE 2019

L’evento, curato da Dolores Duràòn Ucar, ci permette di conoscere più da vicino Chagall partendo dagli albori, approfondendo il periodo dell’infanzia in Russia, il senso del sacro e la religiosità, il suo rapporto coi letterati e i poeti dell’epoca, nonché la sua personale passione per la poesia e la scrittura, l’interesse per la natura, gli animali e il mondo del circo.

Non appena iniziai a dominare un poco il russo, cominciai a scrivere versi. Era come se li espirassi. Cosa importa se si tratta di una parola o di un sospiro? Li leggevo ai miei amici. Anche loro scrivevano versi, ma quando leggevo i miei loro svenivano.

Si rende quanto mai evidente dalla visione di queste opere quel senso di stupore e meraviglia che l’artista infonde nei suoi quadri attingendo “a ricordi d’infanzia, fiabe, poesia, religione ed esodo… un universo di sogni dai colori vivaci, di sfumature intense, che danno vita a paesaggi popolati di personaggi reali o immaginari, che si affollano nella sua fantasia”. Proprio l’infanzia, infatti, ha un ruolo determinante nelle pittura di Chagall e viene più volte evocata nelle suo opere, come ad esempio in Villaggio Russo, qui esposta, raffigurante appunto una scena di Vitebsk, sua città natale.

Chagall, Villaggio Russo
Marc Chagall, Villaggio russo, 1929, olio su tela, 92 x 73 cm. Private Collection, Swiss © Chagall®, by SIAE 2019

D’altra parte, come si apprende anche nelle prime sale dell’esposizione, questo legame forte con la sua Russia e il periodo della fanciullezza è ulteriormente testimoniato dall’autobiografia dal titolo “La mia vita”, scritta da Chagall in russo e poi tradotta in francese dalla moglie Bella, pubblicata nel 1931 a Parigi. In essa l’artista racconta i suoi primi quarant’anni, affermando come da sempre avesse voluto essere un artista: pittore, sì ma anche un violinista e soprattutto uno scrittore, passione quest’ultima molto forte, tanto da essere seconda solo a quella per la pittura.

Oltre all’autobiografia, infatti, Chagall è autore anche di una raccolta di poesie redatte tra il 1909 e 1965 ma pubblicata solo nel 1975 con il titolo “Poemes”. Forse proprio per questa sua attitudine e per quel senso di leggerezza che traspare da molte figure presenti nelle sue opere pittoriche, Henry Miller lo definiva “Un poeta con le ali di un pittore”, sebbene Chagall sostenesse che la poesia fosse “solo una compagna della pittura”.

Marc Chagall, Poèmes, 1968 – Incisione 13, 373×293 mm. Xilografia a colori. © Chagall ® by SIAE 2019

La mostra si concentra poi anche sul rapporto di Chagall con la religiosità e in particolare la Bibbia, dedicando a questo argomento di fatto un’intera sezione. In essa troviamo una serie di illustrazioni realizzate in due tempi: tra 1931 e 1939 e nel 1956, per una illustrazione del testo sacro che doveva essere pubblicata dall’amico editore Vollard, ma che fu invece stampata dall’editore Tériade a causa della morte improvvisa del primo.

Fin dalla mia prima giovinezza, la Bibbia mi ha affascinato. Mi è sempre sembrato, e mi sembra ancora, che sia la più grande fonte di poesia di tutti i tempi

Al fine di illustrare meglio il Testo Sacro, Chagall compie un viaggio con la famiglia in Palestina: un itinerario spirituale che lo porta a scoprire i luoghi del popolo eletto e che si rivelerà un esperienza mistica e profonda che aiuterà l’artista a trasporre nelle proprie opere un po’ di quella luce della Terra Santa. La Bibbia sarà una fonte d’ispirazione costante nella sua vita e, a dimostrazione di ciò, in mostra si possono ammirare anche una serie di incisioni colorate a mano e due gouache realizzate tra gli anni ’70 e ’80.

L’esposizione si conclude infine con quello che rappresenta certamente il tema più forte e rilevante in Chagall ovvero quello dell’amore, che per lui significa amore puro, assoluto e trova le sue radici nel profondo sentimento che lo lega alla moglie Bella, protagonista di molte opere.

Marc Chagall, Le Coq Violet
Marc Chagall, Il gallo viola, 1966-72, Olio, gouache e inchiostro su tela, 89,3×78,3 cm. Private Collection, Swiss © Chagall ® by SIAE 2019

Il sentimento amoroso è quello che dà senso all’arte come da senso alla vita

Il tema dell’amore si associa molto spesso a quello dei fiori, elemento ricorrente di cui come afferma Chagall: “non potremmo mai fare a meno… perché i fiori ti aiutano a dimenticare le tragedie delle vita”.

Troviamo in quest’ultima parte opere come “Il Gallo viola”, “Nozze sotto il baldacchino” e il bellissimo “Ritratto di Vava”, sua seconda moglie, accanto al quale è esposta una bellissima poesia a lei dedicata dall’artista.

Interessante infine l’idea della Dream Room: una video installazione che permette di immergersi totalmente in immagini fantastiche tratte dalle opere del maestro russo e che, come afferma la curatrice, appare “come una stanza magica, piena di specchi e musica che ricreano il mondo onirico chagalliano; una stanza che non si può raccontare… si deve vivere”.

Prodotta dal Gruppo Arthemisia, la mostra sarà visitabile fino al 1 marzo 2020.

INFO

Chagall, sogno e magia
20 settembre / 1 marzo 2010
Palazzo Albergati, Via Saragozza 28 – BOLOGNA

Pagina ufficiale: www.palazzoalbergati.com/chagall-sogno-e-magia-mostra/
BIGLIETTI in vendita presso la biglietteria della mostra e online su Ticketone qui.

 

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