Warhol & Friends. La NY degli anni ottanta a Bologna a Palazzo Albergati

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Wahrol & Friends, Bologna - Marylin

BOLOGNA – Aperta al pubblico il 29 settembre a Palazzo Albergati, sarà visitabile fino al 24 febbraio 2019 la mostra “Warhol & Friends. New York negli anni 80”, viaggio nell’arte, nella musica e nelle atmosfere di una delle ultime rivoluzioni culturali del nostro secolo.

NY anni ottanta. Esplode il fenomeno della Pop Art, nascono la musica dance, l’hip-hop e la new-wave, si fa strada la street art. Attorno alla figura di Andy Warhol e alle attività della sua Factory si catalizza un periodo elettrizzante e denso di fermenti artistici che finirà per travolgere con la sua carica creativa non solo le arti visive ma anche la musica, il costume e l’intera società.
Aperta dal 29 settembre 2018 al 24 febbraio 2019, “Warhol & Friends. New York negli anni 80” offre al pubblico uno spaccato a tutto tondo di questo incredibile  decennio e si configura come un appuntamento da non perdere nell’autunno appena iniziato del capoluogo emiliano.

La mostra, organizzata da Arthemisia con la curatela di Luca Beatrice e il patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna, trova terreno particolarmente fertile nel capoluogo emiliano, che proprio in quegli anni seppe farsi ponte verso l’Italia di quella stessa ventata di cambiamento, raccogliendone l’eredità e dando vita a un’analoga rivoluzione sul suo territorio.

“C’erano Andy Warhol, Madonna, Basquiat, c’era Keith Haring” commenta Iole Siena, presidente di Arthemisia “Noi lo raccontiamo, questo decennio incredibile e memorabile, partendo da Andy Warhol, incontrastata icona pop, ma passando però anche attraverso tutti gli artisti, i fotografi, i video, i suoni che li hanno caratterizzati… alla fine della mostra troverete anche una ricostruzione dal vivo dello Studio 54 con la musica anni ’80. È un percorso importante e una storia che andava raccontata”.

Mostra Wahrol and Friends. New York negli anni 80 - Bologna, Palazzo Albergati

L’intero percorso espositivo traccia un viaggio approfondito nella New York trasgressiva e controcorrente di quegli anni, attraverso 150 opere tra foto, dipinti, video e installazioni di alcuni degli artisti che ne hanno influenzato la storia, come Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Francesco Clemente, Keith Haring, Julian Schnabel e Jeff Koons.

Con Warhol si apre una nuova epoca nell’arte attraverso l’introduzione del concetto di riproduzione seriale di un prodotto di consumo quotidiano che di conseguenza manda in crisi l’idea generale di opera d’arte come unicum. Non solo prodotti, ma anche i personaggi dell’immaginario collettivo americano vengono scelti da Warhol come protagonisti delle sue opere, anticipando l’instaurarsi del potere dei mass media: Jackie Kennedy, Robert Rauschenberg, Mao Tse Tung, Liza Minelli e Marylin Monroe, una delle icone warholiane più celebri e persistenti.

Da genio della Pop Art, Andy Warhol diventa ben presto, come afferma il curatore Luca Beatrice nel catalogo della mostra, “un guru laico per adepti delle nuove generazioni. Il suo linguaggio stentato, afasico, freddo, banalmente studiato, a tratti irritante, affascina ragazzi che sembrano usciti più da Fame, film di Alan Parker, che non da un’accademia o una scuola d’arte“. Da qui, la sua figura diventa centrale per l’esplosione di nuovi movimenti artistici e sociali; proprio nel 1980 inaugura a Manhattan The Times Square Show, la prima mostra fatta da artisti di strada e writers, destinata a segnare un’epoca. La Graffiti Art o la Street Art è, infatti, esplosa nel Lower West Side con decine di ragazzi che iniziano a dipingere sui muri o sui vagoni della metro attraverso l’utilizzo di bombolette spray. Un’arte trasgressiva fatta di tag, pseudonimi, simboli strani ma ben identificabili. Da questo mondo arrivano artisti come Keith Haring e Jean-Michel Basquiat, che fin da subito iniziano a far parte della Factory di Warhol.

Nel 1981 un’altra seconda mostra segna una pietra miliare nell’affermazione della cultura artistica underground e alternativa newyorkese: inaugura nel Queens New York/New Wave con 119 artisti provenienti dall’universo della musica, della fotografia, del graffitismo, della moda e del cinema che diventano il manifesto culturale di un’intera generazione; c’era davvero un po’ di tutto, dai graffitisti Haring a Basquiat fino ad arrivare ai fotografi come Nan Goldin, Robert Mapplethorpe, Maripol, Edo Bertoglio, ma anche David Byrne, leader dei Talking Heads.

Cavalcando questo grande fermento artistico newyorkese, anche Oltre Oceano si fanno strada nuovi movimenti artistici e culturali, come la pittura postmoderna e, in Italia, la Transavanguardia, oscillando tra innovazione e tradizione. Gli artisti protagonisti di queste grandi novità sono Sandro Chia, che vive buona parte del suo tempo a New York, Francesco Clemente, presto affermato e riconosciuto a livello internazionale grazie alle sue collaborazioni con Warhol e Basquiat, e le tre superstar della pittura americana degli anni ’80, Julian Schnabel, David Salie, e Robert Longo.

Anche le donne trovano una propria dimensione artistica in questi anni, grazie anche all’attivismo e alle rivendicazioni femministe dei decenni precedenti. Temi come gli stereotipi di genere nelle pratiche mass mediatiche e il corpo vengono affrontati da Kiki Smith, Barbara Kruger, Jennie Holzer, Sherrie Levine, Cindy Sherman, Nani Goldin, Zoe Leonard e Barbara Bloom.

Andy Warhol, Duan Michals 1972
Duan Michals, Andy Warhol, 1972

Warhol continua, in ogni caso, a essere il protagonista indiscusso di tutti gli anni ’80, che rappresentano la fase quantitativamente più proficua del suo lavoro nel quale sperimenta differenti forme artistiche di espressione come il cinema o la fotografia con la polaroid. Morirà improvvisamente il 22 febbraio 1987 a cause di complicazioni dovute a un intervento chirurgico. Alla sua morte seguiranno le morti di Basquiat nel 1988, di Robert Mapplethorpe nel 1989 e di Haring nel 1990 le quali segneranno definitivamente la fine del periodo più vivace dell’arte americana, e forse mondiale.

Bologna ci racconta questo e altro in una mostra che non si limita a “esibire” le opere ma si propone di rendere palpabili ed empaticamente tangibili le atmosfere e i luoghi da cui queste presero vita. Video, suoni, installazioni ma anche oggetti, arredi, giochi di luce e le stesse pareti, tutto concorre a costruire un percorso che immerge letteralmente il visitatore nelle suggestioni dell’epoca, trasportandolo di sala in sala, opera dopo opera, dai sobborghi di Brooklyn al Queens, dal cuore finanziario della City a quello rivoluzionario del Club 54, tra fermate della metro, scorci notturni del caratteristico skyline newyorkese e strade invase dai nuovi colori della street art.

INFO
“Warhol & Friends. New York negli anni 80”
29 settembre 2018 / 24 febbraio 2019
Palazzo Albergati, Via Saragozza 28, Bologna

ORARI: Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)
PREZZI: Intero con audioguida 15 euro; Intero 14 euro
BIGLIETTI qui
Informazioni e prenotazioni: 051 030141

Hashtag ufficiale: #MostraWarholAndFriends

www.palazzoalbergati.comwww.arthemisia.it

 

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Laureata in Comunicazione Pubblica e d'Impresa, lavora quotidianamente a stretto contatto con l'arte nell'ambito della comunicazione e delle pubbliche relazioni. Spirito ribelle e rivoluzionario, è appassionata di arte e musica underground. Dalla street art alla drum and bass, ama tutti i prodotti della cultura "non convenzionale". Il suo motto? "La bellezza salverà il mondo".

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