“The Feeling of Things”. La visione cosmologica dell’esistenza di Matt Mullican all’Hangar Bicocca Labirintica, enciclopedica, straniante, sublime, complessa. E' un viaggio nei meandri della mente, alla ricerca del significato delle cose e del mondo, la grande mostra allestita negli spazi dell'Hangar Bicocca da Matt Mullican, per la curatela di Roberta Tenconi. Cinque cosmogonie, cinque colori, cinque livelli della percezione per una immensa installazione architettonica fatta di segni, simboli, icone e disegni che si articola in oltre seimila oggetti. Visitabile fino al 16 settembre

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MILANO – In mostra dal 12 aprile al 16 settembre 2018 presso l’Hangar Bicocca, “The Feeling of Things” è la più grande mostra personale mai realizzata da Matt Mullican e la sua prima retrospettiva in Italia. L’esposizione, che copre un’area di 5000 metri quadrati, si presenta come una sintesi completa del complesso pensiero dell’artista, articolata attraverso diverse tipologie di opere.

Matt Mullican, artista di fama internazionale attivo dagli inizi degli anni ’70, ha dettato nel tempo con le sue opere nuovi standard e introdotto pratiche innovative che si sono ripercosse su tutto il mondo artistico contemporaneo; pioniere dell’utilizzo dell’ipnosi come pratica performativa nell’arte, il suo lavoro è volto all’indagine del mondo circostante attraverso i sensi, allo studio della percezione e della conoscenza, sino a giungere alla scoperta e all’esplorazione dell’inconscio per mostrare come la comprensione del mondo sia una costruzione del tutto interiore e soggettiva. In oltre quarant’anni di carriera artistica, Mullican ha sviluppato un complesso sistema di simboli, icone e segni che sono andati a definire la sua visione della realtà prendendo forma in una vera e propria cosmologia. Mullican individua in particolare un sistema complesso che si articola in “cinque mondi”, cioè cinque diverse cosmologie, ognuna delle quali identifica un diverso livello di percezione e a ognuna delle quali corrisponde un diverso colore: verde per gli elementi fisici e materici; blu per la vita quotidiana; giallo per gli elementi che acquistano valore attraverso la cultura, la scienza e l’arte; nero per il linguaggio e i segni; rosso per la soggettività e le idee.

Per comunicare tutto ciò l’artista si avvale di numerose forme di rappresentazione che spaziano dalla scultura all’installazione, dalla fotografia al disegno e alla pittura, lavorando su supporti diversi come carta, vetro, pietra e metallo. Interessante anche il pionieristico utilizzo che Mullican fa dell’informatica e del digitale, attraverso i quali crea mondi fittizi e ideali entro i quali immergersi in una sorta di primitiva realtà virtuale.

La mostra si estende su tutto lo spazio espositivo delle Navate dell’hangar. La struttura è divisa in cinque aree, ciascuna connotata da un colore rappresentante una cosmologia. All’interno delle aree sono disposti oltre seimila oggetti provenienti da musei e collezioni private, comprendenti lavori su carta e vetro, stendardi, lightbox, sculture e installazioni che invadono completamente lo spazio. Nel perimetro di ogni struttura espositiva, delineata da un muro alto un metro e colorato in maniera differente in base alla cosmologia che ospita, i lavori sono disposti secondo metodologie predefinite: sopra tavoli, poggiati direttamente a terra o su una serie di bulletin boards.

La prima area in cui ci si imbatte appena entrati nello spazio espositivo è l’area rossa. In questa sezione vengono esposte una serie di opere che scandagliano i meandri più remoti della psiche umana; qui è possibile vedere, attraverso registrazioni su televisori, alcune performance in stato di ipnosi di Mullican, il quale realizza opere in un profondo stato di trance, nelle quali affiora una personalità “altra” dell’artista definita “That Person”. La mostra prosegue con l’area nera, inerente il tema della comunicazione e del linguaggio. Questa sezione è disseminata di collage, pagine di libri, fotografie e disegni stilizzati nei quali Mullican immagina l’esistenza in un mondo parallelo come quello all’interno di un’immagine. L’area gialla è dedicata all’indagine del mondo dell’arte, della cultura e della scienza, nella quale vengono installati una serie di lavori che ripropongono la struttura della stessa mostra, come se ci trovassimo in un grande caleidoscopio. L’area blu è incentrata sul mondo della vita quotidiana, dove è centrale il tema delle città. Qui l’artista realizza mappe simboliche e opere in vetro e granito che rappresentano modelli urbani; in questo spazio è possibile vedere i progetti di città virtuali, tridimensionali e navigabili, che l’artista riuscì ad effettuare grazie al supporto di diverse società informatiche nel corso degli anni ’80. L’ultima area, quella verde, rappresenta il mondo naturale degli elementi e della materia, in cui l’artista colloca una serie di animali impagliati, insetti, semi, pietre e minerali provenienti direttamente da collezioni private e musei cittadini. Il percorso si conclude nello spazio delineato dal Cubo, un’imponente stanza di forma cubica completamente coperta da “rubbings”, dipinti eseguiti con una tecnica che per sua natura rimanda ad una matrice iniziale di cui è la riproduzione; i soggetti qui rappresentati comprendono macchinari industriali, teatri, musei, biblioteche stazioni ferroviarie, in un rimando enciclopedico al sapere e alla storia umana che include anche simboli astratti e citazioni delle cosmologie stesse dell’artista.

L’esposizione racchiude in uno spazio circoscritto tutta la tecnica, la filosofia e la potenza espressiva di un pensiero tanto vasto quanto incontenibile e innovativo. Ogni opera esposta, con la sua cosmologia e il suo significato profondo, si rapporta all’insieme come una sorta di frattale, un elemento cioè che riflette e rimanda in ogni sua parte a un tutto più ampio e ordinato, nel quale è possibile riconoscere, in uno slancio quasi platonico, l’essenza stessa delle cose e del più vasto mondo in cui sono contenute.

INFO

Matt Mullican. The Feeling of Things
11 Aprile – 16 Settembre 2018
Pirelli HangarBicocca, via Chiese 2, MILANO

Per informazioni: +39 02 6611 1573
Email: info@hangarbicocca.org
INGRESSO GRATUITO

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