Art City Bologna 2020 | “Orchestra. Studio #3” di Valentina Vetturi al Teatro Comunale

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Valentina Vetturi, Orchestra.Studio #3 (ART CITY BOLOGNA 2020)

BOLOGNA – Andrà in scena domenica 26 gennaio alle ore 11.00, presso il Foyer del Teatro Comunale, “Orchestra. Studio #3″ di Valentina Vetturi, una performance in cui sette direttori d’orchestra sono chiamati a dirigere un brano di Ravel fronteggiandosi in cerchio, attorno ad un’orchestra che non c’è.

Con Orchestra. Studio #3 Valentina Vetturi invita sette direttori professionisti a dirigere un pezzo di Maurice Ravel, Introduction et allegro. Pour harpe, flûte, clarinette et quatuor composto nel 1905 per sette strumenti (arpa, flauto, clarinetto e un quartetto d’archi). Il pezzo non si concretizza però nella sua canonica manifestazione sonora ma viene interpretato e rappresentato a ciclo continuo dai gesti, dai volti e dalle tensioni che ognuno di questi sette direttori d’orchestra indirizza alla propria orchestra.

L’artista con questa performance dialoga con la tradizione musicale del secondo ‘900, chiari infatti sono i riferimenti al Cage di 4’33’’ (1952) e di Thirty Pieces for Five Orchestras (1981).

LA PERFORMANCE

I direttori si fronteggiano disposti in cerchio mentre il pezzo viene interpretato e tradotto dai loro gesti, dalle espressioni facciali e dalle tensioni che ognuno di questi sette corpi, con padronanza prossemica, indirizza verso i propri orchestrali. Ma i musicisti non sono presenti e ogni direttore dirige così la partitura interpretando il brano per un ensemble invisibile, come in un elegante montaggio di possibili realtà, tutte condensate nell’arte di un individuo.

La performance è continua e ha una durata complessiva di circa tre ore, durante le quali ogni direttore d’orchestra esegue il brano di Maurice Ravel lungo undici minuti. Nel corso dell’azione, l’opera viene quindi ripetuta più e più volte, con un pausa regolare tra ogni singola fine e ogni nuovo inizio, in una sorta di loop asincrono in cui ogni direttore interpreta il tempo a suo modo. Se il primo respiro è comune, nel successivo corso dell’azione, in questa orchestra di direttori, convivono sette differenti dimensioni temporali.

Il progetto performativo, dopo due precedenti rappresentazioni a Roma (2012) e Ginevra (2016), va in scena a Bologna nell’ambito delle iniziative che fanno da corona ad Arte Fiera e costituisce l’anteprima del prossimo ciclo di appuntamenti della rassegna Domenica al Comunale, che si svolgerà dal 2 febbraio al 17 maggio 2020.

I RIFERIMENTI CULTURALI

Chiari sono i riferimenti a tutte quelle opere del secondo ‘900 che esplorano le risorse dello strumento mediante un gioco disarticolato di frammentazioni, pause e silenzi condotto con un rigoroso controllo delle dinamiche. Prime fra tutte quelle che ci rimandano al John Cage di Two pieces (1946) e di 4’33” (1952), dove un pianista apre il coperchio del piano e lo richiude dopo la classica durata di un singolo in vinile senza aver suonato una nota, e ancora di Thirty Pieces for Five Orchestras (1981), in cui cinque orchestre affrontano lo stesso programma di brevi brani musicali, proprio come i treni che corrono spesso in direzioni diverse alla Stazione Centrale di New York.

Valentina Vetturi, con la sua orchestra estesa nel tempo, sposta di senso quei gesti in una dimensione diversa dall’afasia, incentrando la performance sul corpo dei suoi interpreti e sul rapporto tra questo corpo e l’ambiente.

Direttori d’orchestra: Alessandro Carrer, Caterina Centofante, Alicia Galli, Bernardo Lo Sterzo, Fabio Sperandio, Simone Valeri, Alissia Venier.

DOVE: Teatro Comunale di Bologna | Foyer Respighi | Largo Respighi 1
QUANDO: domenica 26 gennaio h 11.00 – 14.00

→ INGRESSO GRATUITO

Orario ART CITY Bologna 2020: domenica 26 gennaio h 11.00 – 14.00
Modalità di ingresso: la fruizione del pubblico è libera nel corso della performance, l’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti disponibili

INFO: www.tcbo.it

Valentina Vetturi, Orchestra. Studio #3. Performance per sette direttori d’orchestra 2012|2016|2020 a cura di Lorenzo Balbi. Promossa da Isttuzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. In collaborazione con Fondazione Teatro Comunale di Bologna

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