Borghi antichi e storie misteriose: benvenuti a Montebello, il castello di Azzurrina In uno splendido borgo sulle colline riminesi, una dimora antica e ottimamente preservata affascina i visitatori e nasconde una storia che sfuma nella leggenda

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MOntebello, il castello di Azzurrina, interni

MONTEBELLO (RM) – Se amate scoprire luoghi ricchi di mistero, perdervi tra i cunicoli di un’antica dimora e ascoltare storie al limite del paranormale, il castello di Azzurina, nel borgo di Montebello, è la destinazione che fa per voi.

Siamo a Borgo Montebello, frazione del comune di Poggio Torriana, Rimini. Montebello è situato su una rocca elevata che offre una vista imperdibile sul territorio circostante e consente di spaziare con lo sguardo dalla Romagna fino alle Marche. Il castello racconta pietra dopo pietra una storia lunga e travagliata, e ci rimanda ai tempi in cui sotto forma di fortezza militare romana fungeva da roccaforte contro i nemici che prendevano d’assalto il territorio, come ci ricorda la stessa etimologia latina Mons belli (monte della guerra).

Il piccolo abitato sembra però avere origini addirittura pre-romane e pare che qui, ai piedi della suggestiva rupe, celebrassero i loro riti le popolazioni celtiche. Durante i secoli, la struttura dell’attuale castello ha subito diversi rimaneggiamenti e ampliamenti, passando di mano in mano  tra diverse famiglie, sicché una visita alla rocca riserva molte sorprese, in fatto di tesori e segreti che vi sono custoditi. Il borgo dal canto suo non ha subito grandi variazioni e si conserva sempre uguale a se stesso, con le sue 4 abitazioni ed i suoi circa 30 abitanti, fin dal 1460, periodo in cui i conti Guidi di Bagni vi si insedieranno senza abbandonarlo mai più. È a loro che si deve il restauro e la cura di questo piccolo gioiello del patrimonio nazionale, tuttora aperto al pubblico e ai turisti che incuriositi dalle sue bellezze e dai suoi misteri si recano periodicamente a visitarlo.

Un motivo di grande attrazione, tra gli altri, viene fornito ogni cinque anni da strani avvenimenti. Ogni castello ha la sua leggenda e quella che aleggia in questa rocca  è particolarmente toccante poiché riguarda una piccola castellana, una bambina “diversa” che in quel castello sparì misteriosamente alcuni secoli addietro senza lasciare traccia. Di lei si riprese a parlare nel 1990, quando alcuni visitatori dichiararono di aver sentito rumori che ricordavano il pianto – o le risa – di una bambina, e qualche ricercatore decise di approfondire.

La storia si colloca nella seconda metà del 1300, quando al feudatario dell’epoca, Ugolinuccio Malatesta, nacque una figlia albina a cui fu dato il nome di Guendalina. L’albinismo nel medioevo era associato a proprietà di natura magica o addirittura demoniaca e questo avrebbe decretato la condanna a morte della povera Guendalina. La legge dell’epoca prevedeva infatti per tutti gli albini un processo sommario, con conseguente uccisione tramite la purificazione del rogo, al compimento del sedicesimo anno di età.
Per preservare la figlia da una fine così cruenta, Ugolinuccio decise di nascondere la piccola Guendalina segregandola nel castello. La bambina allora aveva cinque anni e sicuramente non comprendeva la necessità di questa reclusione forzata. Per evitare imprevisti, Guendalina fu perciò affidata a due guardie di fiducia, incaricate di sorvegliarla costantemente.
I genitori di Guendalina tentarono anche altri stratagemmi per camuffare l’albinismo della figlia, primo fra tutti quello di tingerle i capelli di nero. I coloranti naturali dell’epoca però erano scarsamente efficaci e la difficoltà dei capelli di Guendalina di assorbire e trattenere il pigmento finirono per dare ai suo capelli niente più che una tenue colorazione dai riflessi azzurri. Nacque da qui il soprannome di Azzurrina.

La tragedia si consumò la sera del 21 giugno 1375. Fuori imperversava un tremendo temporale e la piccola Azzurrina giocava con la sua palla fatta di stracci in uno dei corridoi del castello. D’un tratto la palla le sfuggì di mano rotolando in un corridoio con una scala che conduceva alla botola della ghiacciaia. La bambina scese velocemente i gradini per andare a raccoglierla. Domenico e Ruggero, i due soldati di guardia non la seguirono: le scale non conducevano ad alcun altro luogo se non al locale della ghiacciaia. Trascorsi alcuni minuti però, non vedendola tornare, le due guardie s’insospettirono. Raggiunta la ghiacciaia, le torce illuminarono un ambiente vuoto e silenzioso: Azzurrina e la sua palla erano scomparse nel nulla.

‘La leggenda di Azzurrina e del castello di Montebello’
Paola Amadesi (autore) – Edizioni Moderna,
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La leggenda ha dato luogo a molte interpretazioni e ha fatto nascere diverse teorie. C’è chi ipotizza che la bambina sia accidentalmente morta inciampando e cadendo rovinosamente per le scale. Le due guardie allora, per evitare una condanna a morte, avrebbero nascosto il suo corpo, inventando la vicenda della misteriosa scomparsa. Altri invece affermano che la sua morte sarebbe stata voluta poiché, seppur piccola, era una presenza scomoda all’interno di un possedimento papale. Il mancato ritrovamento del cadavere ha spinto comunque numerosi studiosi a interrogarsi sul caso, e, in tempi più recenti, molti ricercatori specializzati nel paranormale ad effettuare, nel giorno della sua scomparsa, sofisticate registrazioni.

Che siano solo dicerie per attirare turisti o folkloristiche suggestioni, sta di fatto che ogni cinque anni, durante la notte del solstizio d’estate, visitando il castello, c’è chi afferma di sentire strani rumori e chi ha ascoltato le registrazioni ha opinioni discordanti. C’è chi afferma di riconoscervi il pianto di una bambina, chi una risata, chi dice di sentire una voce, chi non vi ravvisa nulla di umano e chi non sente altro che vento, pioggia o rumori d’ambiente.

Fantasma a parte il Castello di Montebello e il suo borgo antico sono bellissime mete per una gita, oltre che una chiara testimonianza del medioevo romagnolo. Al loro interno si potranno osservare arredi d’epoca e armi antiche.

Le visite guidate sono organizzate sia di giorno che di notte.
La visita diurna è incentrata sulla storia del castello e dei suoi proprietari, anche se si chiude con il racconto della storia di Azzurrina e l’ascolto delle registrazioni.
La visita notturna è organizzata invece espressamente per chi è interessato ad approfondire il mistero della piccola albina e la leggenda che attorno ad essa si è sviluppata, offrendo sicuramente qualche suggestione in più.

INFO

Castello di Montebello 
Via Castello di Montebello, 25 – Montebello di Torriana (RIMINI)

Mappa e come arrivare QUI

Orario invernale dal 17 settembre  al 31 maggio 2019
Sabato, Domenica e festivi dalle 14:30 alle 18:00 ad esclusione del 25 Dicembre
La biglietteria chiude mezz’ora prima della chiusura del Castello (17:30)
Visite notturne il sabato sera alle 22:30 e alle 23:00.
Biglietti da 5 a 9 €

 

 

 

 

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