La storia dell’albero di Natale e le sue radici (pagane) Babbo Natale, il presepe, l'immancabile abete decorato ed è subito festa. Ma sorge spontanea una domanda: da dove viene la tradizione di portare all'interno delle nostre case un "elemento selvaggio" come un abete, appartenente alla natura e ai boschi? Insomma: quando, dove e perché l'albero di Natale ha fatto la sua prima comparsa? Vediamo di svelare il mistero

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l'albero di natale

SPECIALE NATALE — È possibile immaginare un Natale senza addobbi? Certamente no. Presepi, decori e soprattutto l’immancabile abete fanno parte di una tradizione oramai irrinunciabile, che ha conquistato tutti senza distinzione di età, classe sociale  e talvolta anche religione. 

Addobbato a festa o minimalista, carico o stracarico di decori, vero o sintetico, l’albero di Natale è da più di due secoli un ospite fisso delle nostre case. E per tutta la durata delle festività vi troneggia imperterrito, talvolta anche oltre. Ma è sempre stato così? Si faceva già l’albero anche nel “secoli bui”? Oppure no? Insomma, come e quando è iniziata questa tradizione, che per tanti di noi è imprescindibile dalle feste? Siamo andati alla ricerca delle sue origini. Ecco di seguito che cosa abbiamo scoperto.

Anzitutto va detto che già molto prima dell’avvento del cristianesimo, in occasione del solstizio d’inverno, le popolazioni del nostro emisfero, legate com’erano alla ciclicità stagionale, usavano addobbare — in onore del dio Sole — le proprie dimore con fronde verdi, ritenute ben auguranti.  Era un modo come un’altro per portare nelle case, in una sorta di anticipazione della primavera, il colore con cui la natura rinnovata si sarebbe riproposta alla fine dell’inverno. Le notti lunghe e i giorni brevi con luminosità più sopita portavano infatti la gente a credere che mettendo fasci di sempreverdi alle porte o alle finestre sarebbero riusciti a tenere lontano gli spiriti, i fantasmi, ma anche malattie e influenze malvagie. Il sole, venerato come una divinità, appariva pallido durante l’inverno e per questo veniva considerato “malato”. Solo col passare dell’inverno il dio Sole si sarebbe ristabilito ed ecco quindi che le fronde dei sempreverdi servivano  a ricordare che presto sarebbe ritornata la bella stagione e il sole avrebbe fatto ritorno in pieno vigore.

FRONDE VERDI, SATURNALIA E RITI PROPIZIATORI

In questo stesso periodo dell’anno anche gli antichi Egizi avevano l’usanza di utilizzare fronde verdi per adornare case e luoghi di culto. È così che simboleggiavano il trionfo della vita sulla morte.

Per i Romani l’epoca del solstizio d’inverno corrispondeva invece ai Saturnalia, feste consacrate a Saturno, il dio che insegnò agli uomini l’agricoltura. Per loro il solstizio era un momento transitorio, che sarebbe sfociato nel ritorno della primavera, tanto valeva quindi anticiparne, per quanto in modo simbolico, l’arrivo, aggiungendo sempreverdi nei templi e nelle dimore.

Per i Druidi le stesse fronde erano rappresentative della vita eterna o che si rinnova. I Celti, particolarmente legati alla natura, ai suoi cicli e agli alberi, decoravano anch’essi i loro templi ponendovi grandi mazzi di sempreverdi. Fin qui nulla di nuovo sotto il sole, dunque.

LA GERMANIA, PATRIA DELL’ALBERO DI NATALE?

D’accordo le fronde verdi, ma come si arriva all’intero albero di Natale?

Si dice che la Germania sia la “vera” patria dell’albero di Natale, “O Tannenbaum”.  Pare infatti che la prima apparizione dell’abete agghindato a festa avvenisse nelle case tedesche dal ‘500 in poi.

Si racconta, ma forse è solo una leggenda, che fu proprio Martin Lutero, il padre della riforma protestante, a portare in casa un abete e ad aggiungervi qualche candelina collocandola sui rami in segno di festa. E questo perché una sera, di ritorno a casa attraverso un bosco, alzò gli occhi al cielo e vide il bagliore di una stella che si insinuava tra i rami di un abete, resi bianco-argento dalla neve. Giunto a casa, pare che Lutero abbia voluto ricreare quella visione per condividerla con la famiglia. Un abete venne così posizionato nella stanza principale della casa e addobbato con piccole candele, a rievocare l’atmosfera incantevole appena vissuta nel bosco.

Per contro c’è chi sostiene che già dal Cinquecento le popolazioni dell’Europa dell’est, e della Lettonia in particolare, avessero adottato la tradizione di decorare l’albero di Natale durante le festività invernali. Chi abbia ragione non è dato saperlo.

L’INGHILTERRA E IL PRIMO ALBERO DI NATALE REGALE

Quel che è certo è che in Inghilterra l’albero di Natale si diffuse invece secoli dopo, in particolare durante il regno della regina Vittoria. Questo perché Albert, il principe consorte della regina, era tedesco e in quanto tale portatore della tradizione dell’albero di Natale.

Nel 1846 la rivista inglese The Illustrated London News pubblicò un’immagine nella quale la coppia reale, attorniata dalla propria prole, appariva vicino a un albero di Natale regalmente addobbato. Inutile dire come quell’immagine facesse breccia nel cuore degli inglesi, che di lì a poco avrebbero adottato l’usanza, ognuno secondo i propri mezzi, di fare l’albero di Natale in casa.

AMERICA, PURITANI E ALBERI DI NATALE A STELLE E STRISCE

Da qui in poi sarà solo questione di tempo e l’albero di Natale si diffonderà in maniera capillare in tutto il mondo. Non tutti lo ameranno da subito però: in America i puritani gli faranno addirittura la guerra, considerandolo un elemento pagano (a ragione!), ma poi anche loro desisteranno e finiranno, più o meno, per accettarlo.

Gli alberi più grandi e maestosi non a caso hanno un cuore a stelle e strisce. Pensiamo all’albero del Rockfeller Center, che ogni anno si accende di migliaia di luci ed è considerato l’albero più grande al mondo. Ancora negli USA (e dove se no?) è stato costituito un organismo, il National Christmas Tree, che sa tutto in fatto di decori e che detta le proprie regole anno dopo anno su come decorare l’albero di Natale.

Dall’episodio di Queen Victoria in poi, insomma, per tutti l’albero diverrà un elemento imprescindibile dal Natale e delle feste, sebbene, come si è visto, la sua tradizione sia ben più antica del cristianesimo e col cristianesimo, onestamente, abbia ben poco a che spartire.

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