BERLINO – Si è conclusa domenica 25 febbraio la 68a edizione del Festival del Cinema di Berlino, Orso d’oro al femminile a “Touch Me Not” della regista rumena Adina Pintilie. Tanti i premi e le nomination di rilievo ma uno su tutti l’evento clou: la presentazione in anteprima mondiale di “The Isle of Dogs”, l’Isola dei Cani di Wes Anderson, Orso d’Argento per la miglior regia.
Sono stati più di 21.000 i visitatori accreditati al Berlinale Palast, il teatro di Postdamer Platz che come ogni anno ha ospitato l’evento, per un totale di 330.000 ingressi da più di 130 paesi; e oltre 10.000 i visitatori da 112 nazioni diverse per la parallela edizione dell’EFM (European Film Market), la sezione del festival dedicata agli operatori del settore che quest’anno ha aperto le porte a 1.838 buyers, più di 500 espositori, 800 films e ben 1.112 proiezioni.
Questo in cifre il quadro della 68a edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, che si è aperto ufficialmente il 15 febbraio con l’attesissima prima mondiale di Isle of Dogs, l’ultimo film di Wes Anderson, Orso d’Argento per la miglior regia, e si è concluso domenica 25 con l’assegnazione dell’Orso d’Oro (miglior film) a “Touch Me Not” della giovane regista rumena Adina Pintilie.
Un’edizione sicuramente in rosa, questa, come sottolineato da più parti e come larga parte delle assegnazioni confermano: oltre al già citato Orso d’Oro come miglior film, a “Touch Me Not” di Adina Pintilie è andato anche il premio come miglior opera prima. A Malgorzata Szumowska, regista polacca che proviene dalla stessa scuola di Polanski e Kieslowski, va il premio speciale della giuria per Twarz (Mug), mentre a Elena Okopnaya, costumi e production design in Dovlatov, va quello per il miglior contributo artistico. A The Heiresses del regista paraguaiano Marcelo Martinetti infine, un inedito tributo all’universo femminile incentrato sulla storia di una coppia lesbo, sono andati il Premio Alfred Bauer e quello per la miglior attrice.
Ma al di là delle facili disquisizioni su quote rosa e relative distinzioni di genere, che se balzano tanto all’occhio è anche per contrasto con la prevedibile escalation di segno opposto che ci attende dall’altra parte dell’oceano (agli Oscar, su 9 nomination, solo una donna alla regia), il Festival del Cinema di Berlino 68esima edizione ci ha regalato, a ben guardare, anche molto di più.
E’ stata anzitutto la prima edizione della storia in cui un premio della regia è andato a un film di animazione (Isle of Dogs del già citato Wes Anderson)
E’ stata l’edizione che non ha fatto sconti a nessuno, tantomeno al cinema autoctono (alla Germania non è andato nessun premio) mentre ha celebrato con l’Orso d’Oro alla carriera un altro americano, l’attore Willem Dafoe (Vivere e morire a Los Angeles, Platoon, Mississipi Burning, L’ultima tentazione di Cristo), più di una volta nominato dall’Academy ma mai premiato in madrepatria.
E’ stata, ancora, l’edizione che più di ogni altra ha saputo andare oltre ogni regola e convenzione prestabilita, premiando come opera prima un film che di fatto è anche l’ultimo del suo regista, il giovane cinese Bo Hu di An Elephant Standing Still (menzione speciale al miglior esordio) che purtroppo si è tolto la vita a soli 29 anni prima di completarlo. Il film è stato portato a termine da un team nominato dal China’s FIRST Film Festival, presso il quale il regista aveva presentato il progetto, ed è stato prodotto in forma integrale così come il suo autore lo aveva concepito, nella durata anomala di 4 ore.
E’ stata infine la prima edizione nella storia che ha esteso la possibilità di visionare le pellicole anche al di fuori degli stretti confini del Postdamer Platz e del Festival, con proiezioni in streaming online per un numero limitato di film in concorso e un numero altrettanto limitato di persone, 300 a proiezione, in un sorta di piccola sala virtuale diffusa, resa possibile grazie alla piattaforma www.festivalscope.com (attiva solo in Germania e solo fino al 28 di febbraio).
E’ stato insomma non solo e non soltanto un festival di tributi al femminile, ma anche e soprattutto un festival proiettato, come sempre e più che mai, nel futuro, un festival che conferma ancora una volta la sua innata vocazione ad abbattere barriere, esplorare territori e oltrepassare confini: quelli che separano il presente dal futuro, il “normale” dal diverso, il fisico dal virtuale, per aprirsi a nuove aree geografiche e di genere ma anche all’innovazione, al dialogo e al cambiamento.
Touch Me Not di Adina Pintilie verrà distribuito in Italia da I Wonder Pictures. La colonna sonora è degli EinsturzendeNeuBauten, storico gruppo berlinese di musica elettronica, noise e post-industrial. Ancora da definire la data di uscita nelle sale. Guarda la presentazione del film
Isle of Dogs, di Wes Anderson, distribuito da 20Th Century Fox, è atteso invece nelle sale italiane dal 17 maggio 2018. Guarda il trailer
Per il resto appuntamento per tutti alla prossima edizione, la69esima, che si terrà dal 7 al 17 febbraio del 2019.
INFO
Festival Internazionale del Cinema di Berlino
Sito Ufficiale: Festival Interazionale del Cinema di Berlino
Pag. Facebook: www.facebook.com/berlinale
TUTTI I PREMI
Orso d’Oro / Miglior film
Touch Me Not, Adina Pintilie
Orso d’Argento / Premio speciale della giuria
Twarz (Mug), Malgorzata Szumowska
Orso d’Argento / Premio Alfred Bauer
Las Herederas (The Heiresses), Marcelo Martinessi
Orso d’Argento / Miglior regista
Wes Anderson, Isle Of Dogs
Orso d’Argento / Miglior attrice
Ana Brun, The Heiresses
Orso d’Argento / Miglior attore
Anthony Bajon, La Prière
Orso d’Argento / Miglior sceneggiatura
Manuel Alcalá e Alonso Ruizpalacios, Museo
Orso d’Argento / Premio per il miglior contributo artistico
Elena Okopnaya, costumi e production design in Dovlatov
GWFF / Miglior esordio
Touch Me Not, Adina Pintile
GWFF / Miglior esordio, menzione speciale
An Elephant Standing Still, Bo Hu
Miglior cortometraggio
The Men Behind The Wall, Ines Moldavsky
Miglior cortometraggio, premio della giuria
Imfura, Samuel Ishimwe
Miglior documentario
Waldheims Walzer, Ruth Beckmann
Miglior documentario, menzione speciale
Ex Pajé, Luiz Bolognesi
Orso d’oro alla carriera
Willem Dafoe