Alla 90a notte degli Oscar trionfano La Forma dell’Acqua, Gary Oldman e… la noia. La lunga e fin troppo pacata serata premia anche Chiamami col tuo nome ma vince il politicamente corretto con un presentatore assai sottotono

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Oscar 2018

HOLLYWOOD – La forma dell’acqua, Sam Rockwell, Gary Oldman e Frances McDormand trionfano nell’edizione numero 90 degli Academy Awards. Chiamami col tuo nome vince l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale, ritirato dal superlativo James Ivory. Niente statuina per Greta Gerwig e il suo Lady Bird.

Due oscar a Tre manifesti a Ebbing, Missouri (miglior attore non protagonista, miglior attrice protagonista). Due oscar per L’ora più buia (miglior trucco, miglior attore protagonista). Un oscar per Il filo nascosto (miglior costume). Tre oscar a Dunkirk (miglior montaggio sonoro, miglior sonoro, miglior montaggio). Quattro oscar per La forma dell’acqua (miglior scenografia, miglior colonna sonora, miglior regia, miglior film). Due oscar a Blade Runner 2049 (migliori effetti speciali, miglior fotografia). Un oscar per Chiamami col tuo nome (miglior sceneggiatura non originale). Un Oscar a Get Out – Scappa (Miglior sceneggiatura originale).

La lunga serata – lunghissima, oltre 5 ore – più attesa dell’anno ha viaggiato sull’onda del Time’s Up e dell’orgoglio femminile che hanno ispirato tanti discorsi di ringraziamento. Al contrario dei recenti Golden Globes, le attrici non si sono vestite di nero in segno di protesta contro le molestie sessuali ma si sono sbizzarrite con abiti ultra colorati, una vera festa per gli occhi.

I novant’anni dorati degli Oscar si sono aperti su un palco tempestato di cristalli Swarovski – tra glamour e kitsch – e con l’intervento iniziale del presentatore Jimmy Kimmel, sorprendentemente sottotono, che è entrato ironicamente nel cuore della questione molestie sessuali del grande accusato Harvey Weinstein, produttore espulso a vita da Hollywood per queste tristi vicende sessuali. Un filmato piuttosto didascalico in cui le star raccontano la necessità di essere sé stessi, donna o uomo, gay o etero, bianchi o afroamericani, ha messo il punto sulla necessità di conquistare l’uguaglianza negata grazie al cinema e al proprio talento.

Il politicamente corretto è continuato con i complimenti a Black Panther, il film dei supereroi Marvel in cui è per la prima volta protagonista un eroe afroamericano e si è concluso con un’ovazione a Greta Gerwig, una delle poche registe donne nominate nella storia degli Academy Awards. I tiepidi siparietti di Kimmel non hanno infiammato o divertito in modo particolare la platea, piuttosto composta e attenta a non esagerare con manifestazioni di entusiasmo. Momenti di pura emozione con la bellissima performance dal vivo di Mystery of Love cantata da Sufjan Stevens, canzone candidata agli Oscar per il film di Luca Guadagnino Chiamami col tuo nome. La canzone è stata presentata da Daniela Vega, attrice Transgender e protagonista del Miglior film straniero Una donna fantastica, che ha invitato tutti ad ascoltare il vero mistero dell’amore, che non ha genere o differenze.

La voce di Eddie Veder dei Pearl Jam ha accompagnato la solenne carrellata “In Memoriam” un ricordo ai grandi professionisti del cinema che ci hanno lasciato: da Chuck Berry, a  Jonathan Demme, da John Heard a Martin Landau, Roger Moore, Sam Shepard, Jeanne Moreau, George A. Romero, Luis Bacalov, Jerry Lewis. Grande assente Tomas Milian, attore internazionale che ha lavorato nel pluripremiato Traffic.

In una serata siderale come questa hanno brillato non di luce propria ma per assenza gli attori Kevin Spacey, James Franco e Casey Affleck. La carriera di Spacey è stata cancellata nel vero senso della parola dall’universo cinema – Ridley Scott ha eliminato le sue scene da Tutti i soldi del mondo, sostituendolo con Christopher Plummer. James Franco, dopo aver vinto il Golden Globe per The Disaster Artist, si è eclissato a causa di accuse di molestie non ancora verificate. Per lo stesso motivo Casey Affleck, miglior attore protagonista agli Oscar 2017 con Manchester by the Sea non ha consegnato, come da tradizione, il premio alla miglior attrice: al suo posto si sono presentate Jennifer Lawrence e Jodie Foster, a sottolineare il cambio di rotta al femminile di questa edizione.

Arrivederci al 2019!

Tutti i vincitori delle categorie principali

Miglior film

Warren Beatty e Fay Dunaway ritornano sul luogo del delitto ed evitano l’errore fatale commesso l’anno scorso, quando annunciarono la vittoria al miglior film di La La Land al posto di Moonlight. L’Oscar più importante va a, senza sorprese, La forma dell’acqua di Guillermo del Toro.

Chiamami col tuo nome, L’ora più buia,  Dunkirk, Get Out,  Lady Bird, Il filo nascosto,  The Post, La forma dell’acqua, Tre manifesti a Ebbing, Missouri.

Miglior regia

Guillermo del Toro vince il suo primo Oscar dopo quattro nomination. L’emozione è visibile e racconta la sua vita da “forestiero” dando una stoccata a Trump e le barriere anti immigrazione. Premio meritato ma un grande applauso a Paul Thomas Anderson.

Christopher Nolan (Dunkirk) Greta Gerwig (Lady Bird) Paul Thomas Anderson (Il filo nascosto) Guillermo del Toro (La forma dell’acqua) Jordan Peele (Get Out)

Miglior attore protagonista

Jane Fonda e Ellen Mirren consegnano orgogliose il premio per il miglior attore protagonista a Gary Oldman, il grande favorito della serata che ritira il suo primo Oscar con un’emozione adolescenziale, ringraziando la famiglia e la madre di 99 anni.

Timothée Chalamet (Call Me by Your Name) Daniel Day-Lewis (Il filo nascosto)  Daniel Kaluuya (Get Out) Gary Oldman (L’ora più buia) Denzel Washington (Roman J. Israel, Esq.)

Miglior attrice protagonista

Jodie Foster infortunata per “colpa di Meryl Streep” e Jennifer Lawrence sostituiscono il discusso vincitore dell’anno scorso, Casey Affleck, e con un discorso sull’orgoglio femminista consegnano la preziosa statuina a Frances McDormand, che tra le lacrime augura a tutte le donne di vincere sempre più.

Sally Hawkins (La forma dell’acqua) Frances McDormand (Tre manifesti a Ebbing, Missouri) Margot Robbie ( I, Tonya) Saoirse Ronan (Lady Bird) Meryl Streep (The Post)

Miglior attore non protagonista

Il premio, consegnato da Viola Davis (miglior attrice non protagonista nel 2017 per Barriere) ha sorpreso Sam Rockwell, il favorito, che ha ringraziato gli altri candidati, i suoi colleghi Frances McDormand e Woody Harrelson, anche lui in lizza nella stessa categoria e ha commosso la platea ringraziando un caro amico, l’attore e premio Oscar Philip Seymour Hoffman, scomparso nel 2014.

Willem Dafoe (The Florida Project)  Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing, Missouri) Richard Jenkins, (La forma dell’acqua) Christopher Plummer (Tutti i soldi del mondo) Sam Rockwell (Tre manifesti a Ebbing, Missouri)

Miglior attrice non protagonista

Scontata e pure meritata vittoria di Allison Janney per Tonya, anche se avremmo voluto tanto vedere Lesley Manville al suo posto.

Mary J. Blige (Mudbound)  Allison Janney (I, Tonya)  Lesley Manville (Il filo nascosto) Laurie Metcalf (Lady Bird)  Octavia Spencer (La forma dell’acqua)

Miglior film straniero

Rita Moreno indossa il medesimo vestito con cui vinse l’Oscar per West Side Story nel 1962 e consegna l’Oscar all’emozionato regista cileno di Una donna fantastica, Sebastian Lelo, una bellissima storia tra orgoglio ed emarginazione. Una menzione speciale per tutti gli altri titoli: è molto raro vedere radunati insieme tanti film meravigliosi.

Una donna fantastica, L’insulto,   Loveless,   On Body and Soul,  The Square

Miglior sceneggiatura originale

La grande sorpresa degli Oscar è il premio per la miglior sceneggiatura originale a Jordan Peele per Get Out – Scappa. Un film davvero originale con grandi tematiche che ha sfidato e ha vinto contro tutti i grandi favoriti.

The Big Sick, Get Out, Lady Bird, La forma dell’acqua, Tre manifesti a Ebbing, Missouri.

Miglior canzone

Un po’ di delusione per Mystery of Love ma la statuetta per la miglior canzone è andata a “Remember me” del film d’animazione campione d’incassi Coco.

“Mighty River” (Mudbound) “Mystery of Love” (Chiamami col tuo nome), “Remember me” (Coco) “Stand Up for Something” (Marshall) “This is me” (The Greatest Showman)

Miglior sceneggiatura non originale

La vittoria più amata dagli italiani: James Ivory vince per la miglior sceneggiatura non originale di Chiamami col tuo nome. Tutti in piedi per acclamare un grande regista che ha raccontato l’amore, a prescindere dal genere.

Chiamami col tuo nome, Logan, Molly’s Game, Mudbound, The Disaster Artist

Migliori costumi

La grande attrice Eve Marie Saint consegna l’Oscar a Mark Bridges per Il filo nascosto. Già vincitore nel 2011 per The Artist.

Il filo nascosto (Mark Bridges), La bella e la bestia, La forma dell’acqua, L’ora più buia, Victoria & Abdul

Miglior trucco e acconciature

Un febbricitante Armie Hammer e una splendente Gal Gadot consegnano l’Oscar per il miglior trucco a Kazuhiro Tsuji per L’ora più buia, meritatissimo per la sorprendente trasformazione di Gary Oldman in Winston Churchill.

L’ora più buia, Victoria & Abdul, Wonder

Migliore scenografia

Un magnifico riconoscimento alla fantasmagorica scenografia di La forma dell’acqua con i la sua incredibile ricostruzione tra bizzarri ambienti acquatici di tutti i colori del mare e una Baltimora anni ’60 molto cinematografica. Paul D. Austerberry, Jeff Melvin e Shane Vieau. Delusione per Alessandra Querzola, italiana candidata per Blade Runner 2049.

Blade Runner 2049, La Bella e la Bestia, Dunkirk, La forma dell’acqua, L’ora più buia

Miglior montaggio sonoro (“sound mixing”)

Meritatissimo Oscar a Dunkirk per il sontuoso montaggio sonoro. Il premio va a Richard King e Alex Gibson.

Baby Driver, Blade Runner 2049, Dunkirk, La forma dell’acqua, Star Wars: Gli ultimi Jedi

Miglior effetti speciali (“visual effects”)

L’Oscar è andato a Blade Runner 2049 e al fantastico lavoro di John Nelson, Gerd Nefzer, Paul Lambert e Richard R. Hoover.

Blade Runner 2049, Guardiani della Galassia: Vol. 2., Kong: Skull Island, Star Wars: Gli ultimi Jedi, The War – Il pianeta delle scimmie

Miglior fotografia

Sandra Bullock premia Blade Runner 2049 e il suo direttore della fotografia, Roger Deakins, ben 14 nomination alle spalle. Questa è la sua prima statuina, vinta grazie ai magnifici ed espressionistici tagli di luce alla Edward Hopper per il film di Ridley Scott.

Blade Runner 2049, Dunkirk, La forma dell’acqua, L’ora più buia, Mudbound

Miglior sonoro (“sound editing”)

Dopo l’oscar al miglior montaggio sonoro, Dunkirk si porta a casa una seconda statuetta per il miglior sonoro, andato a tre grandi professionisti: Mark Weingarten, Gregg Landaker e Gary A. Rizzo.

Baby Driver, Blade Runner 2049, Dunkirk, La forma dell’acqua, Star Wars: Gli ultimi Jedi

Miglior colonna sonora originale

Il premio è andato a Alexandre Desplat per La forma dell’acqua.

Dunkirk, Il filo nascosto, La forma dell’acqua, Star Wars: Gli ultimi Jedi, Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior montaggio

Matthew McConaughey consegna l’Oscar a Lee Smith per Dunkirk, già candidato per Master & Commander e Il cavaliere Oscuro.

Baby Driver, Dunkirk, Io, Tonya, La forma dell’acqua, Tre manifesti a Ebbing, Missouri

 

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