Una mostra d’alta quota. La conquista dello spazio nelle figurine Panini a “Base Tuono” A sessant’anni dal primo lancio del satellite artificiale Sputnik, Base Tuono in Trentino ospita l’esposizione che racconta le esplorazioni e le conquiste scientifiche dello Spazio.

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FOLGARIA – Inaugurata il 22 luglio la mostra “La conquista dello Spazio nelle figurine Panini”L’apertura della mostra si è tenuta a Maso Spilzi, con un’interessante conferenza tenuta dal giornalista scientifico Giovanni Caprara. L’evento costituisce un’anteprima sul programma di incontri ed eventi a tema “geopolitica”, che si svolgerà in agosto nell’hangar di Base Tuono.

Il Comune di Folgaria e la Provincia Autonoma di Trento, in collaborazione con la Fondazione Museo Civico di Rovereto e dell’Azienda per il Turismo Alpe Cimbra ed il patrocinio del MUSE Museo delle Scienze di Trento, hanno promosso la particolare mostra “La conquista dello Spazio nelle figurine Panini”, visitabile dal 22 luglio al 27 agosto nell’hangar di Base Tuono – ex base missilistica a 1600 metri di altitudine.

Curata da Roberta Bonazza e Paolo Battaglia, con il contributo di Giovanni Caprara per la parte scientifica, l’esposizione racconta la prima era spaziale attraverso centinaia di figurine Panini. La scelta è di proporre un approccio comprensibile a tutti, unendo la bellezza iconografica, il senso di stupore e di meraviglia alla divulgazione su un tema affascinante, ma cui non sempre è facile accostarsi.

La corsa allo spazio rappresenta un aspetto importante della Guerra Fredda fra Stati Uniti e Unione Sovietica. La rincorsa ai successi spaziali da parte delle due superpotenze, in una sfida durata circa due decenni, ebbe inizio quando l’Unione Sovietica lanciò nello spazio il primo satellite artificiale Sputnik. Era il 4 ottobre 1957. Da allora si susseguirono lanci di missili e satelliti, nel tentativo di conquistare la Luna e i pianeti del Sistema Solare, in quello che rappresentò un importante aspetto dell’antagonismo culturale, tecnologico e ideologico fra U.S.A. e U.R.S.S. nel periodo della Guerra Fredda.

Nel periodo fra il 1957 e il 1975 la tecnologia spaziale divenne uno scenario importante per questa rivalità, sia per le potenziali applicazioni militari che per i benefici derivanti dalla propaganda ideologica. Ciò comportò un grande dispendio economico e la necessità di dare un’organizzazione ai programmi spaziali, portando così alla nascita delle agenzie spaziali nazionali, come la N.A.S.A. nel 1958. Se in una prima fase l’Unione Sovietica si trovò in vantaggio, la situazione si ribaltò a favore degli U.S.A. a causa delle inefficienze organizzative sovietiche e della mancanza di fondi dedicati, nonostante l’economia U.R.S.S. fosse all’epoca la seconda a livello mondiale. Con la missione congiunta U.S.A.-U.R.S.S. per il Programma test Apollo-Sojuz del 15 luglio 1975 si concluse questa prima fase volta alle conquiste nello Spazio.

In un’intervista presente in mostra il giornalista Giovanni Caprara racconta le tante tappe che hanno portato da quel lontano 1957 all’allunaggio dell’Apollo 11 nel 1969, alle missioni di esplorazione di Marte con i rover Spirit e Opportunity nel 2003 e Curiosity nel 2011, fino alle più recenti missioni e scoperte di pianeti simili alla Terra, che disegnano per l’Universo scenari inimmaginabili fino a qualche anno fa.

L’inaugurazione della mostra si è svolta in due location diverse: alle 17:30 del 22 luglio presso l’hangar di Base Tuono con una visita guidata e alle 18:00 a Maso Spilzi con la conferenza “1957, un passo nell’altrove. Dall’ossessione dei confini, all’infinito universo”, tenuta dal giornalista scientifico Giovanni Caprara. La conferenza, muovendo dall’ossessione di allora riguardo ai confini e dalla paranoia del nemico, ha narrato il cambiamento dello sguardo umano verso lo Spazio, oggi motivo di incontri internazionali tra astronauti e ricercatori rivolti alla collaborazione per il fine comune delle scoperte scientifiche. Un altrove che si sposta dallo spazio orizzontale della terra allo Spazio verticale, e immaginato infinito, dell’aria. Dopo il racconto delle vicende del Novecento, la fascinazione delle tante figurine Panini, che a loro volta ripercorrono quegli avvenimenti in una narrazione grafica alla portata di tutti: accompagnate dalle immagini di repertorio della N.A.S.A., che proiettano i visitatori in paesaggi lunari ed extraterrestri, le figurine originali illustrano astronauti, satelliti, missioni americane e sovietiche.

L’altra avventura, quella dell’impresa della famiglia Panini di Modena, viene raccontata da Paolo Battaglia, nipote dei fondatori dell’azienda, in uno dei segmenti espositivi.

Già gestori di un chiosco di giornali a Modena fin dal 1945 e titolari dell’Agenzia Distribuzione Giornali Fratelli Panini dal 1954, i fratelli Panini iniziarono la loro avventura imprenditoriale nel campo delle figurine nel 1961, quando decisero di commercializzare quella che sarebbe stata la prima delle numerose collezioni Calciatori Panini. L’azienda modenese, che fin verso la fine degli anni Ottanta è stata gestita con successo dalla famiglia Panini, ha successivamente vissuto un certo avvicendamento gestionale, che l’ha portata infine ad essere il leader mondiale nel settore delle figurine da collezione. Il Gruppo Panini ha pubblicato collezioni dedicate soprattutto allo sport, il calcio in primis con album annuali; ha saputo rivolgersi a bambini e ragazzi con figurine dedicate a serie animate, film, personaggi amati dai più giovani, natura; ha dato un importante contributo alla divulgazione scientifica fra i ragazzi.

Nel 1973 la casa editrice modenese decise di dedicare un album alla conquista dello Spazio, segno del grande interesse di quegli anni per l’esplorazione di quel nuovo altrove. Già negli anni 1964-65 la raccolta Aerei e missili testimoniò l’interesse di Giuseppe Panini per questo tema, qui affrontato per la prima volta. La collezione risentiva in pieno del clima della Guerra Fredda e costituisce il prologo alla raccolta del 1973 La conquista dello spazio, una cronaca in figurina della corsa allo spazio. La realizzazione della raccolta iniziò nel 1969 quando la Panini, con grande pragmatismo, inviò richieste per ottenere le immagini necessarie alle agenzie di stampa sia degli USA che dell’URSS, mettendo in evidenza i vantaggi propagandistici che ne sarebbero derivati.

INFO

Folgaria: www.alpecimbra.it/it/folgaria (info turistiche)
Maso Spilzi: www.alpecimbra.it/it/maso-spilzi
Base Tuono: www.basetuono.it
Figurine Panini: collectibles.panini.it/ (tutte le figurine)

BASE TUONO

Ex base missilistica NATO a 1600 metri di altitudine, dal 2010 Base Tuono è un’area museale dedicata alla Guerra Fredda e al sistema di difesa missilistico Nike-Hercules. Grazie all’impegno congiunto del Comune di Folgaria, della Provincia Autonoma di Trento e dell’Aeronautica Militare, la sezione Alpha dell’area di lancio è stata riallestita assumendo il nome Tuono come nelle comunicazioni radio in codice. La prima fase della risistemazione ha visto la ricollocazione di tre missili in rampa di lancio, nel 2010; successivamente sono stati effettuati altri interventi di recupero e di restauro.
Poco distante dall’hangar-bar c’è il lago artificiale Coe, creato a immagine di lago alpino dopo la demolizione di ciò che restava delle sezioni di lancio Bravo e Charlie, e utilizzato per l’innevamento programmato.
Oggi l’hangar-bar ospita diversi percorsi espositivi. Il cartellone di eventi di agosto sul tema della geopolitica prevede l’intervento di Demetrio Volcic, ex corrispondente da Mosca per la RAI, che racconterà gli scenari della Russia.
MASO SPILZI
Il maso si trova vicino a Costa, a 2 km da Folgaria, ed è appartenuto alla famiglia degli Spilzi, che lo edificarono nella seconda metà del XVIII secolo. Un po’ residenza signorile un po’ complesso fortificato, Maso Spilzi è un insediamento alpestre molto particolare e originale, come testimoniato dalla disposizione degli edifici attorno ad un profondo cortile interno, con alte mura e un camminamento pensile a ovest, e dalle feritoie per le funi del ponte levatoio visibili sul portone del grande fienile. Attualmente l’ala orientale del complesso è occupata in parte dalla Club House del vicino Campo da Golf a 18 buche e dal raffinato Bar-Ristorante Maso Spilzi. L’antico fienile è oggi destinato ad area espositiva e ogni anno ospita mostre d’arte.
Dal 1985 il maso appartiene alla Magnifica Comunità di Folgaria, che lo aveva originariamente destinato a museo etnografico, utilizzando per l’allestimento numerosi oggetti della passata vita quotidiana donati dalla popolazione; oggi il museo ospita due percorsi multimediali didattici dedicati a “Biotopi e foreste” e a “Tracce dell’uomo sulla neve”.
GIOVANNI CAPRARA (Curatore Mostra)
Dal 2002 Giovanni Caprara è responsabile della redazione scientifica del «Corriere della Sera». Il suo interesse è rivolto soprattutto alla storia della scienza e dell’esplorazione spaziale, all’astrofisica e all’astronomia e al suo attivo ha molte pubblicazioni, di cui molte tradotte in Europa e negli Stati Uniti; è curatore del volume “Energia per l’Italia”, edito nel 2014 da Bompiani.
Ha ricevuto diversi riconoscimenti e premi, quali il ConScientia come giornalista scientifico dell’anno, assegnato dalle università milanesi (2000) e l’Euroscience Senior Science Writer Award (2010) per l’alta qualità del suo lavoro e l’impegno per la divulgazione, a livello internazionale, delle ricerche di scienziati di molti Paesi.
CURIOSITA’
Porta il nome “Caprara” anche un asteroide in orbita fra Marte e Giove, a segno dell’apprezzamento dell’opera del giornalista da parte dell’International Astronomical Union.

 

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