Sol LeWitt, Between the Lines. In bilico tra due dimensioni Dal 17 novembre 2017 al 24 giugno 2018, presso la fondazione Carriero di Milano, nel decennale della scomparsa di Sol LeWitt, una mostra che riassume il pensiero dell'artista statunitense.

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Sol LeWitt, Between the Lines - Milano, Fondazione Carriero

MILANO – Opere leggere, minimali, uniche eppure capaci di mutare in relazione agli spazi che le ospitano, plasmandoli e ridefinendoli a loro volta. Visitabile ancora fino al 24 giugno 2018 “Sol LeWitt between the lines”, la mostra dedicata dalla Fondazione Carriero al grande artista statunitense che teorizzò e gettò le basi della moderna arte concettuale.

Con sede in Casa Parravicini, uno dei pochi edifici privati di Milano risalenti al Quattrocento, la Fondazione Carriero ospita fino al 24 giugno 2018 la mostra “Sol LeWitt between the lines”, inaugurata il 17 novembre 2017 in occasione del decennale della scomparsa del famoso artista. A cura di Francesco Stocchi e Rem Koolhaas, e con la stretta collaborazione dell’Estate of Sol LeWitt, l’esposizione ripercorre e sintetizza attraverso numerose opere i temi, la tecnica e il pensiero artistico dell’omonimo artista statunitense che teorizzò e fondò le basi della moderna arte concettuale.

La mostra, collocata in uno degli edifici storici più antichi di Milano, si sviluppa e si articola sui due piani del complesso. Quello che appare chiaro sin da subito è l’intento, attraverso le opere accuratamente selezionate, di delineare agli occhi di chi osserva le caratteristiche e la filosofia di fondo dell’arte di Sol LeWitt, un’arte che, nel periodo in cui è stata teorizzata, prendeva coraggiosamente le distanze dall’arte canonica: per la prima volta viene dato maggior risalto all’idea che sottende l’opera, mentre la sua esecuzione può essere affidata a chiunque. Si profila così una nuova immagine dell’artista, che si avvicina alla figura dell’architetto. L’autore diventa un pensatore, il cui compito principale è formulare un progetto, per poi delegarne la produzione ad altri.

Le opere esposte colpiscono per la loro geometria. La linea, elemento fondante dell’arte di Sol LeWitt, è approfondita e studiata in tutte le manifestazioni che può assumere nello spazio; si parte da opere composte da semplici linee tracciate direttamente sulle pareti, che eliminano la possibilità di una tela e di una cornice, permettendo all’osservatore di entrare in contatto diretto con l’opera vera e propria, per poi passare a linee che abbandonano la loro bidimensionalità, interferendo con lo spazio circostante. Questa tendenza delle forme ad invadere lo spazio si manifesta e si esprime in molte opere esposte: pareti convesse che sembrano mutare davanti agli occhi dello spettatore, superfici che si curvano in maniera surreale, complesse strutture di agglomerati geometrici che “sfondano” il soffitto estendendosi tra i diversi piani del palazzo, sale nelle quali si alternano vuoti e pieni senza soluzione di continuità, specchi che aumentano a dismisura lo spazio percepito. Camminando tra le sale della mostra, si ha la sensazione di muoversi all’interno di una grande opera d’arte nella quale le singole sculture sembrano sottrarsi ai normali canoni spaziali. Si percepisce prima un senso di discontinuità, dovuto alle numerose opere a volte profondamente diverse fra loro sia visivamente che concettualmente, per poi riconciliarsi con lo spazio in un’unità che trova significato proprio nelle sue piccole differenze interne.

In tutta questa esplosione di forme, nella quale anche il vuoto prende consistenza e si trasforma in opera d’arte, plasmato dalla fisicità della materia che lo circonda, è preponderante il contrasto tra bidimensionale e tridimensionale; si ha la continua sensazione di oscillare tra due realtà differenti ma complementari: in ogni struttura tridimensionale si identifica e si ritrova quell’atomo costruttivo che è la linea, e nelle linee tracciate sulle pareti, viceversa, si intuisce la potenzialità di queste di sconfinare in un’evoluzione nello spazio circostante.

Trova spazio nella mostra anche una sezione che esprime una dimensione più intima dell’artista: “Autobiography” una selezione di foto di uno dei più celebri libri d’artista di sempre. Le fotografie tappezzano tre pareti di un’unica sala e furono scattate da Sol LeWitt stesso per testimoniare la quotidianità del suo spazio di lavoro. Mobili, cibo, utensili, libri, orologi, attrezzi, dischi e stoviglie raccontano pezzo per pezzo l’ambiente nel quale l’artista concepiva le sue opere. La composizione di immagini, caotica e a tratti stordente, sembra richiamare con forza il boom mediatico di inizio anni ’80.

“Sol LeWitt between the lines” riassume quindi efficacemente l’opera e lo studio artistico effettuato dall’autore nel corso della propria vita; attraverso la valorizzazione del concetto e l’utilizzo minimalista delle più semplici forme geometriche, l’artista riesce ad invertire il processo storico dell’arte del suo tempo, senza però rinunciare ad un’efficacia artistica che rimanda comunque all’essenza del mondo che ci circonda, un mondo composto da elementi semplici che sommati tra loro danno origine alla complessità di cui siamo testimoni ogni giorno, un mondo che non si pone né limiti né schemi nelle sue molteplici manifestazioni.

INFO

Sol LeWitt

Between the Lines
venerdì 17 novembre 2017 – sabato 23 giugno 2018

Fondazione Carriero
via Cino del Duca 4 | 20122 Milano
+39 02 36747039 | info@fondazionecarriero.org
www.fondazionecarriero.org
aperto tutti i giorni con accesso libero dalle 11:00 alle 18:00 (chiuso domenica)

 

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