L’eterno e il tempo tra Michelangelo e Caravaggio I Musei di San Domenico a Forlì ospitano una sontuosa esposizione che esplora l'affascinante periodo storico compreso tra un superbo tramonto, l’ultimo Rinascimento, e un nuovo luministico orizzonte, l’età barocca. Capolavori che vanno dai primi del Cinquecento fino alla morte di Caravaggio. Cent'anni di arte sublime in mostra fino al 17 giugno 2018.

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L'eterno e il tempo tra Michelangelo e Cavavaggio - Ludovico Carracci, Conversione di Saulo (dettaglio)

FORLÌ – Inaugurata a febbraio, è visitabile fino al 17 giugno la mostra “L’Eterno e il Tempo tra Michelangelo e Caravaggio”. In esposizione, attraverso un percorso espositivo organizzato in 12 sezioni e 190 opere, un viaggio  meraviglioso nella storia dell’arte e dell’uomo tra Cinquecento e Seicento, Rinascimento e Manierismo, infinito e storia. 

Michelangelo, Caravaggio, Raffaello, Rosso Fiorentino, Lorenzo Lotto, Pontormo, Sebastiano del Piombo, Correggio, Bronzino, Vasari, Parmigianino, Daniele da Volterra, El Greco, Pellegrino Tibaldi, i Carracci, Federico Barocci, Veronese, Tiziano, Federico Zuccari, Cavalier d’Arpino, Giuseppe Valeriano e Scipione Pulzone, Rubens e Guido Reni. Questi e altri gli artisti in mostra nella appena restaurata Chiesa di San Giacomo Apostolo a Forlì, in un’esposizione curata da Antonio Paolucci, Daniele Benati, Andrea Bacchi e Paola Refice e con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli, con l’intento di ripercorrere la trasformazione delle arti nell’età delle Riforme.

Tra Cinquecento e Seicento, infatti, si assiste al passaggio tra Rinascimento e Manierismo, due epoche ugualmente ricche di genio e bellezza, seppure coi cambiamenti che il momento storico imponeva. Nuove conquiste geografiche, scoperte scientifiche, mutamenti civili e politici mettono in crisi una società fondata sui poteri derivati da Dio e costringono a uno sforzo di diverse parti per trovare il giusto equilibrio. L’uomo entra in un percorso di continua ricerca, all’interno del quale abbandona anche nell’arte le sicurezze di spazi e figure ben delimitati, passando a utilizzare linee curve in continuo movimento, verso l’infinito.

Il centro artistico si sposta da Firenze a Roma, dove alla corte di Papa Giulio II i più grandi artisti possono lavorare alla perfetta fusione di umano e divino. Purtroppo il Sacco di Roma (1527) spezza drammaticamente questo clima di ricerca e porta ad una crisi che lascia come unica alternativa all’arte del tempo l’imitazione del passato, dando vita al Manierismo, fondato su Vasari e il suo giudizio sul genio insuperabile di Michelangelo.

Riforma protestante (1517-1520) e Controriforma, in particolare il Concilio di Trento (1545-1563), contribuiscono a cambiare le regole delle arti perché non perdessero il loro ruolo di predicazione tra il popolo. Col sostegno della Compagnia di Gesù, la Chiesa vuole promuovere uno stile nuovo, che sappia sedurre e commuovere i fedeli, non più conquistati da razionalità e armonia, ma condotti a provare emozioni e sentimenti di fronte alla visione di immagini capaci di agire sul senso di compassione e misericordia di un uomo che non si relaziona più a una verità imposta dall’alto, ma è in continua ricerca. Dio e i suoi Santi non sono più personaggi ideali e idealizzati, nel tacito accordo che buono e bello si oppongono a brutto e cattivo; essi sono vivi e reali, nelle sembianze e nei sentimenti, al punto da risultare talvolta offensivi e scandalizzanti per la società del Seicento.

Con un percorso espositivo in 12 sezioni e 190 opere, la mostra L’eterno e il tempo tra Michelangelo e Caravaggio ci guida in questo viaggio meraviglioso e affascinante in compagnia di 50 artisti di un secolo in cui il Rinascimento convive e lascia il passo al Barocco attraverso il Manierismo, dando vita a un periodo impareggiabile e ineguagliato in quanto a interpreti e produzione artistica.

In parallelo alla mostra, e traendo spunto da questa esposizione, la Romagna ha aperto una “mostra diffusa” sul Cinquecento con 50 tappe in 25 località del territorio alla scoperta di ceramiche, dipinti, sculture, rocche, pievi e chiese, realizzate in Romagna tra il Rinascimento e l’Epoca Barocca. Le mete proposte permettono di ammirare le opere di Cagnacci, Guercino, Palmezzano ospitate nella Pinacoteca di Forlì, Terra del Sole città ideale del Rinascimento (col Palazzo Pretorio e la Chiesa di Santa Reparata), le splendide rocche di Bertinoro, Forlimpopoli, Predappio, Cesena e Mondaino, le opere di Andrea Della Robbia, Donatello, Ghirlandaio ospitate nella Basilica di Santa Maria Assunta a Bagno di Romagna. E ancora il Tempio Malatestiano di Rimini, a firma di Leon Battista Alberti (con all’interno le opere di Piero della Francesca e Giotto); sempre nel riminese, la Chiesa della Madonna della Colonnella (primo dei grandi santuari mariani del ‘500) e la Madonna col Bambino di Guido Cagnacci a Palazzo Cenci a Santarcangelo, passando per il Duomo rinascimentale di Giuliano da Maiano a Faenza; e nel forlivese, la tavola cinquecentesca della Madonna nella Pieve di Santa Maria dei Miracoli, a Pianetto, e i preziosi tomi della Biblioteca Panciatichi custoditi a palazzo Fantini a Tredozio.

INFO
L’Eterno e il Tempo tra Michelangelo e Caravaggio
Musei di San Domenico, piazza Guido da Montefeltro, Forlì
Da martedì a venerdì: 9.30 – 19.00
sabato, domenica, giorni festivi: 9.30 – 20.00
Prezzi
Intero € 12,00
Ridotto € 10,00
Per gruppi superiori alle 15 unità, minori di 18 e maggiori di 65 anni, titolari di apposite convenzioni, studenti universitari con tesserino, visitatori con biglietto della mostra I Carracci tra natura e storia di Bologna.
La biglietteria chiude un’ora prima
Lunedì chiuso. 2, 23 e 30 aprile apertura straordinaria

 

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