Amori Divini. Amanti improbabili. Dei capricciosi. L’amore dai tempi dell’Olimpo ai giorni nostri Una grande mostra che racconta l'amore, la seduzione e la trasformazione nei miti classici. Giunto fino ai nostri tempi, il mito è ormai parte integrante della nostra cultura e si rinnova seguendo i nostri costumi

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amori divini

NAPOLI – Si è aperta il 7 Giugno 2017 “Amori Divini”, una mostra a cura di Anna Anguissola e Carmela Capaldi, con Luigi Gallo e Valeria Sampaolo. L’organizzazione è di Electa che ha curato il catalogo. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 16 Ottobre 2017. 

Inaugurata al Mann, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, lo scorso 7 Giugno dove resterà aperta fino al 16 Ottobre 2017, “Amori Divini” ci propone un itinerario mitologico che ci trasporta nella classicità attraverso storie accomunate da due elementi narrativi: seduzione e trasformazione. Traendo ispirazione dal consistente repertorio pompeiano, la mostra racconta i miti amorosi nei quali uno dei protagonisti, uomo o dio, muta forma trasformandosi in animale, in pianta, in oggetto oppure in fenomeno atmosferico. A partire dalla letteratura e dall’arte greca, passando da “Le Metamorfosi” di Ovidio fino alle più contemporanee interpretazioni della psicanalisi, i miti di Danae, Leda, Dafne, Narciso ed Ermafrodito sono divenuti ormai parte dell’immaginario collettivo oltreché del gergo comune.

Il percorso espositivo indaga i meccanismi di trasmissione e ricezione del mito greco attraverso i secoli, presentando circa 80 opere provenienti dai siti vesuviani, dalla Magna Grecia, oltre che da alcuni tra i più prestigiosi musei italiani e stranieri. Tra questi l’Hermitage di San Pietroburgo, il Musée du Louvre di Parigi, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles e il Kunsthistorisches Museum di Vienna. Il cospicuo numero di manufatti antichi di soggetto mitologico (pitture parietali e vascolari, sculture in marmo e in bronzo, gemme e suppellettili) si confronta anche con una selezione di opere create in periodi più recenti, sempre declinate in tema mitologico. Sono oltre 20 infatti le opere presenti in mostra che, tra dipinti e sculture del XVI e XVII secolo, ci illustrano i momenti fondamentali del mito nella modernità, mettendone in luce le evoluzioni, le modifiche e gli ampliamenti. Artisti quali Baccio Bandinelli, Bartolomeo Ammannati, Nicolas Poussin, Giambattista Tiepolo e molti altri ancora consentono non solo di seguire la fortuna del mito greco fino ad epoche a noi più vicine, ma anche di comprendere il ruolo che, in questa tradizione, hanno giocato sia le fonti letterarie che quelle iconografiche antiche.

La prima sezione della mostra presenta i casi più noti di “amori rubati”, come quello di Danae, Leda, Io o di Ganimede. È attraverso l’espediente della metamorfosi che il conquistatore giunge a concupire la persona desiderata. La fortuna del mito greco viene sottolineata anche dagli straordinari e copiosi esempi di pittura vascolare e della piccola coroplastica (così si definiva la lavorazione della terracotta del mondo antico, ndr).

La mostra cerca inoltre di dare risposta ad alcuni interrogativi come ad esempio la fortuna che certi racconti mitici hanno avuto sia nel mondo romano che pompeiano, a discapito di altri consegnati invece all’oblio. Non vengono tralasciati neppure quegli aspetti legati alle nuove storie, imbastite su elementi comuni, che hanno introdotto in seguito nuovi personaggi all’interno del già folto universo mitico.

Vi è inoltre una sezione dedicata agli esseri umani, ad esempio le giovani Io e Callisto, la cui mutata forma è dovuta a una trasformazione-castigo inferta da divinità capricciose e vendicative.

Altri casi riguardano invece gli “amori negati”, come ad esempio i miti di Apollo e Dafne, Eco e Narciso, Ermafrodito e Salmacide. Questi miti erano semi sconosciuti nel mondo greco arcaico e classico ma cari ad Ovidio e fu tramite i suoi celebri versi se questi personaggi furono amati anche dai romani. La fortuna di questi racconti, in letteratura e in arte, è legata alla materia che offrono per l’esplorazione dell’animo adolescente e del passaggio verso la maturità. La metamorfosi – qui – non è che l’esito di un contrasto insolubile tra un corpo in fiore, desiderabile e desiderato, e l’animo fanciullesco che invece è riluttante alle lusinghe dell’amore.

La mostra “Amori Divini” ci svela quindi aspetti affascinanti e non sempre noti del mito, attraverso l’imperitura bellezza dell’arte classica, qui esposta e declinata “sotto forma” di pezzi unici e di grande pregio.

Con la mostra “Amori Divini” il Museo Archeologico prosegue il programma espositivo promosso insieme al Parco Archeologico di Pompei, dedicato a rapporti e scambi tra Pompei, il mondo romano e il Mediterraneo antico. Fino al 27 Novembre 2017 si potrà visitare la parallela mostra “Pompei e i Greci” allestita negli spazi della palestra grande degli scavi di Pompei.

“Tutto il Mito è un dramma della conoscenza, dalla parte degli dèi e da quella degli uomini. (Roberto Calasso – “Le nozze di Cadmo e Armonia”)

INFO
Amori Divini
Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN)
Piazza Museo, 19
80135 Napoli

Aperto da Mercoledì 07 Giugno 2017 a Lunedì 16 Ottobre 2017   tutti i giorni (tranne il martedì) dalle ore 09.00 – 19.30
Le operazioni di chiusura iniziano alle 19.00
Costo del Biglietto
Intero: € 12.00
Ridotto: € 6.00

Calendario dei martedì di apertura 2017
:
25 APRILE, 15 AGOSTO, 19 SETTEMBRE, 26 DICEMBRE
Giovedi’ sera al MANN
tutti i Giovedì dal 1 Giugno al 28 Settembre 2017 (con esclusione del 10, 17 e 24 agosto)dalle ore 20.00 alle ore 23.00
biglietto d’ingresso speciale € 2,00 a persona

Catalogo Electa

06.06.2017 / Inaugurazione AMORI DIVINI

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