The Killing of a Sacred Deer: mito e vendetta secondo Yorgos Lanthimos Dal regista di The Lobster, un'altra storia spietata di crudeltà e colpa, vissuta nella quotidianità di una vita perfetta. Visivamente strepitoso, moralmente ambiguo e permeato dalla bizzarria surreale di una metafora mitologica. Intrigante e disturbante in egual misura.

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The Killing of a Sacred Deer, Yorgos Lanthimos, 25 aprile 2018 AL CINEMA

THE KILLING OF A SACRED DEER – Thriller psicologico con escursioni nell’irrazionale e nel sovrannaturale di stampo kubrikiano. Di Yorgos Lanthimos. Uscita nelle sale italiane: 25 aprile 2018. Con: Colin Farrell e Nicole Kidman. Genere: drammatico (Gran Bretagna, USA 2017). Distribuito da Lucky Red. Presentato a Cannes 2017, premio ex-aequo per la miglior sceneggiatura. Durata 109 minuti. 

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Quando si legge il panico e lo sconcerto anche negli appunti presi durante la visione vuol dire che un film sta funzionando nel verso giusto. The Killing of a Sacred Deer è allucinante, disturbante e allo stesso tempo di un’eleganza sublime. Alla regia c’è Yorgos Lanthimos, l’autore greco che ci ha fatto sanguinare il cuore nel 2015 con The Lobster, mentre alla scrittura c’è Efthymis Filippou, premiato al Festival di Cannes con il Prix du scénario per la miglior sceneggiatura. Diciamo quindi che eravamo preparati alla stranezza, persino al bizzarro, ma una rielaborazione così straziante di miti greci e biblici era difficile da prevedere.

Lanthimos torna con The Killing of a Sacred Deer a lavorare con Colin Farrell, perfetto nella sua interpretazione piatta di un personaggio piatto, che parla come un libro stampato anche quando si rivolge alla moglie, la perfetta Nicole Kidman nei panni della compagna condiscendente. La Kidman nel 2017 ha fatto faville al cinema (di nuovo con Farrell in L’Inganno di Sophia Coppola) e in tv con Big Little Lies e Top of the Lake: China Girl, non poteva che azzeccare anche l’incursione nel visionario d’essai.

La vita del chirurgo e della sua famiglia scorre liscia e rodata fino all’arrivo di Martin, il ragazzo che sempre più frequentemente si insinua nella perfetta quotidianità del suo mentore. Chi è questo ragazzo strano? Perché è così legato a Steven? Che problemi ha? Perché di problemi ne ha e anche parecchi.
Si dà il caso che Steven, anni prima, abbia operato il padre di Martin dopo aver bevuto e, forse, a lui va parte della colpa per la sua morte sul tavolo operatorio. I contatti con il ragazzo sarebbero quindi una sorta di supporto emotivo o il risultato dei sensi di colpa, fatto sta che dopo una lunga parentesi di apparente calma le cose vanno a catafascio. Steven dovrà espiare i suoi peccati alla vecchia maniera, occhio per occhio. L’equilibrio della statica vita del chirurgo viene spezzato in maniera repentina e feroce, nel tempo di un discorso pronunciato di fretta, mentre i suoi figli iniziano a scontare la pena per i suoi passati errori.

Lanthimos ci trasporta nuovamente in un incubo patinato, mostrato attraverso la perenne mobilità della sua macchina da presa, che accerchia e attacca i personaggi che brancolano nel buio di una vendetta epica. I dialoghi, affilati quanto sapientemente smorti, insieme alla musica espressionista e a un finale devastante in crescendo, concorrono a fare del film l’ennesima conferma piena del talento del regista greco, che stavolta punta tutto sul rovesciamento perturbante della vita comune. Se The Lobster ci portava in un futuro distopico che faceva paura per plausibilità, The Killing of a Sacred Deer getta l’assurda violenza di un rancore implacabile direttamente nella banalità di un presente conosciuto. Non mancano ottimi momenti di sangue e repulsione, come la primissima inquadratura sul cuore pulsante che rappresenta il primo campanello d’allarme della storia.

Siamo di fronte a un horror come ne abbiamo visti molti nel 2017? Non proprio, non nel senso comune del termine almeno, perché nel dizionario di Lanthimos la parola “comune” non esiste proprio.

INFO

The Killing of a Sacred Deer
Regia di: Yorgos Lanthimos.
Con: Colin Farrell e Nicole Kidman.
Genere: drammatico (Gran Bretagna, USA, 2017) distribuito da Lucky Red.
Durata: 109 minuti.
Uscita: nelle sale italiane dal 25 aprile 2018.

 

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