ArtRooms 2018. Viaggio nell’albergo dell’arte contemporanea Da qualche anno in Europa l'arte contemporanea abita qui. Negli spazi inconsueti di antichi Hotel e prestigiose dimore, adibiti per l'occasione a temporanee gallerie d'arte e aperti al pubblico in giornate selezionate. Un nuovo format espositivo consolidatosi, dal 2015 a oggi, a Londra e dal 2018, per la prima volta, anche a Roma

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Art Rooms 2018, ROMA - 2-4 marzo, The Palace Hotel

REPORTAGE – Dall’Inghilterra all’Italia, è sbarcato anche a Roma a marzo 2018 l’innovativo format che porta l’arte – contemporanea, indipendente e con un occhio di riguardo alla video art – negli inconsueti spazi di storici Hotel e antiche dimore. Per chi se lo fosse perso ve lo raccontiamo qui.

Nell’austera ed elegante cornice de The Church Palace in Roma si è svolta, dal 2 al 4 marzo, la prima edizione italiana di ArtRooms Fair, mostra mercato che colloca negli spazi inusuali delle camere di un albergo le opere di quasi 80 artisti internazionale. E’ la prima volta che questo format sbarca in Italia dopo il successo di tre edizioni londinesi. L’evento ha ospitato artisti di tutte le discipline figurative, pittori, scultori, fotografi e videomaker.
Personalmente sono stato invitato come guest artist della sezione Videoarte da Gianfranco Valleriani.
Sono stati presentati 20 video da tutto il mondo le cui preview sono state proiettate su un grande monitor posto sul percorso che dalla hall porta alle stanze degli artisti e il terzo giorno in una grande proiezione collettiva nell’auditorium Bachelet.
L’idea di ospitare l’arte contemporanea in spazi creati per altre finalità si è dimostrata una novità vincente e con del potenziale. Come artista partecipante sono riuscito ad avere un contatto diretto con i miei colleghi espositori e questo modello innovativo ha trovato la maggior parte di loro a proprio agio stimolandoli a definire un proprio habitat.

Assegnare una porzione di spazio autogestita da ogni singolo artista ha infatti permesso ad ognuno di collocare la propria opera nell’ambiente ritenuto più opportuno e aderente allo spirito delle proprie creazioni.
Ho vagato per gli innumerevoli microuniversi espositivi di ArtRooms trovando ambienti diversissimi e vere proprie installazioni allestite utilizzando anche materiali, attrezzature, illuminazione e arredamenti già presenti nella stanza. Ho trovato decisamente creativi alcuni allestimenti nei bagni, che, in contrasto con l’illuminazione soffusa delle stanze da letto, permettevano lo sfruttamento di una luce decisa e di ambienti chiari e riflettenti.
La mostra si è rivelata come un vero e proprio viaggio attraverso culture diverse permettendo un contatto completamente nuovo con gli autori che divengono una specie di padrone di casa dei propri ambienti.

Il maltempo ha reso meno funzionale lo Sculpture Park, ovvero il grande giardino dell’hotel, senz’altro gli spazi interni sono risultati più adeguati alla situazione metereologica. La dislocazione delle 50 stanze era su un percorso collocato su due piani, ma l’evento ha invaso anche i corridoi e gli spazi comuni del piano terra. Il terzo giorno, dedicato alla proiezione delle opere dei video maker, ha spostato l’attenzione nell’auditorium ove sono stati presentati i 20 video con molti degli autori in sala.
Il curatore della sezione, Gianfranco Valleriani, è riuscito ad effettuare un collegamento audiovisivo con l’Iran dove l’autrice del video “Oxys in black & white”, Tahmineh Monzawi, e la compositrice Aftab Darvishi che ne ha realizzato la sonorizzazione, hanno potuto raccontare la propria esperienza creativa e personale di donne artiste in un paese governato da un regime islamico.

La varietà delle proposte ha offerto una panoramica e un confronto fra linguaggi e modi diversi di interpretare la costruzione visiva e le diverse tecniche di manipolazione dell’immagine. Un importante elemento è anche il ruolo dato alla musica in queste elaborazioni.
Visioni in cui l’apporto sonoro è quello del mero commento o opere in cui la musica ha un ruolo paritetico.
Ad esempio nel citato “Oxys in black & white” la ricerca sonora e visiva si muovono contemporaneamente come parti di un unico organismo multimediale. Emerge anche il differente approccio al lessico del visivo: a fianco a tecniche legate alla tradizione cinematografica ci sono quelle più impregnate di manipolazione digitale, accanto a una narrazione più consolidata – anche se in assenza di dialoghi tradizionali – quelle legate allo sfruttamento innovativo di forme, colori e suggestioni.

Lo spazio all’interno di ArtRooms rappresenta un contributo importante al percorso di inserimento della videoarte all’interno del mondo delle arti visive tradizionali e alla sua componente di mercato, fatta di gallerie e istituzioni museali.

Quello dentro ArtRooms è stato un viaggio dal bilancio positivo, che vissuto dall’interno, ha contribuito a collegare fra di loro artisti estremamente diversi sia sotto il profilo umano che personale, permettendo nuove connessioni creative.

INFO

ArtRooms
International Contemporary Art Fair for Indipendent Artists
2-4 marzo 2018
The Church Palace, Via Aurelia, 481 – ROMA

SOTTO: ArtRooms ROMA 2018. Credits ©2018 Alex AMPTEK Marenga (all right reserved – use by permission). Musica: Audio track from album “Plastic Mother Nature” by Eclectic Productions 2016

ART ROOMS, IL PROGETTO

Artrooms Fair nasce nel 2015  a Londra da un’idea di Cristina Cellini Antonini e Francesco Fanelli e si articola come forma di moderno mecenatismo alla ricerca di talenti, di artisti internazionali capaci di rappresentare un’epoca e di raccontare attraverso la loro arte una storia. Artrooms è la prima fiera d’arte contemporanea per artisti indipendenti interamente gratuita. Nel 2018 quasi 2000 artisti da tutto il mondo hanno partecipato alle selezioni, tra loro 70 sono stati invitati a Londra e altrettanti a Roma. L’edizione di Roma ha posto particolare attenzione ai linguaggi innovativi e all’incontro tra arte, musica e nuove tecnologie, ospitando tra l’altro, tra i numerosi eventi speciali, anche la Prima Nazionale, a cura di Studio Tangram, di un evento basato su telepresenza in  formato olografico.

Attualmente sono già aperte le selezioni per Artrooms 2019, form di registrazione qui.

THE CHURCH PALACE HOTEL

The Church Palace è un ex monastero inserito all’interno di uno splendido contesto storico rinascimentale, un luogo di raffinata eleganza ospitato nella lussuregginate cornice di Villa Carpegna, a pochi passi dal Vaticano. Con il suo fascino senza tempo e gli spazi speciali che lo caratterizzano, amplificati dal verde e dalla tranquillità di un parco secolare, l’arte contemporanea e quella antica si fondono in questo Hotel recentemente ristrutturato, che nelle parole di benvenuto ad ArtRooms 2018 dell’attuale CEO Pietro Di Pierri, “ha scelto di sposare la causa di un moderno mecenatismo” e “di trasformare questa meraviglia architettonica in una confusione artistica” per dare vita ad uno dei luoghi più affascinanti della capitale. Perché, sempre nelle parole di Pierri, “E’ con questo spirito che abbiamo fatto diventare il nostro sogno la casa di tanti avventori stranieri ed italiani, con questa follia che siamo diventati il punto di riferimento di eventi culturali e mondani, ed e’ con questa stessa determinazione che ci siamo innamorati del progetto di Artrooms Fair Roma”. 

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