Rodin, un grande scultore al tempo di Monet. La mostra evento a Treviso Censurata (accidentalmente) da Facebook perché pubblicizzata attraverso un'immagine "troppo scandalosa" - quella del Bacio (1882), a riprova del carattere realisticamente dinamico della sua raffigurazione -, arriva in Italia la grande mostra evento dedicata ad Auguste Rodin, il grande scultore francese che rivoluzionò col suo stile innovativo la scultura del XIX secolo. Ultima di una serie di esposizioni programmate dal Musée Rodin di Parigi per celebrare il primo centenario della sua morte.

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Rodin, Il Bacio - Mostra: Rodin, un grande scultore al tempo di Monet, Treviso 25 feb 2018

TREVISO – A 100 anni dalla sua morte, Treviso celebra Auguste Rodin in una mostra che nulla ha da invidiare a quelle che Parigi e New York hanno dedicato al grande scultore del XIX secolo. Dal 24 febbraio al 3 giugno 2018 tutti i capolavori dell’artista francese saranno in mostra presso il Museo di Santa Caterina, che per l’occasione inaugurerà gli spazi integralmente restaurati della sala ipogea, intitolata a Giovanni Barbisan.

Se apprezziamo il realismo e i difetti del corpo umano e non soltanto le sue forme perfette, è anche merito di Rodin. Se in una scultura non cerchiamo la bellezza ideale e perfetta, ma realismo, tensione e dinamismo, è anche merito di Rodin.

Marco Goldin e Linea d’ombra hanno raccolto nel Museo di Santa Caterina tutti i capolavori più noti dello scultore, dal Bacio al Pensatore al Monumento a Balzac a l’Uomo dal naso rotto all’Età del bronzo. Le 50 sculture e i 30 disegni in mostra raccontano, anche attraverso lettere e documenti, l’intera vicenda biografica e artistica del grande scultore. Un artista che, scrisse Rainer Maria Rilke, “Prima di essere celebre, era solo”, ma che fu protagonista di una rara storia a lieto fine: nato povero, fu riconosciuto già in vita uno dei più grandi maestri dell’arte francese, pur rifiutato dalle accademie. La sua casa di Parigi fu subito trasformata in quello che oggi è il Museé Rodin, istituzione che ha accettato con entusiasmo il progetto di Treviso, anche in virtù del fatto che è la città di Arturo Martini, il gigante della scultura italiana, e non solo, del Novecento, artista che guardò con interesse anche al grande maestro d’oltralpe. Per questo, gli organizzatori hanno deciso di collegare la mostra di Rodin a un grande “Omaggio ad Arturo Martini” che coinvolgerà il rinnovato Museo “Luigi Bailo”. Ai visitatori della mostra di Rodin sarà suggerito, anche grazie alla possibilità di godere di un biglietto ridotto per il Bailo, di ammirare, dopo il francese, il grande maestro di casa.

L’esposizione di Treviso conclude le celebrazioni per il primo centenario della morte di Rodin e vuole mostrare il grande interesse che l’artista ebbe per la cultura del nostro paese. Durante un viaggio in Italia, compiuto nel 1875, egli rimase colpito dal vigore e dall’intensità drammatica delle sculture di Michelangelo. Da questo momento, si nota una nuova vitalità nelle sue opere. Lo stile di Rodin è innovativo. L’artista evita di rifinire troppo le sue sculture, per aumentarne il valore simbolico e la carica espressiva. Sfruttava i giochi di luce e ombra per rivelare la personalità dei soggetti delle sue sculture, lasciando che fossero il corpo, le posizioni e la tensione dei muscoli a comunicare con l’osservatore. Rivoluzionò anche il modo di lavorare coi modelli, a cui chiedeva di muoversi nello studio anziché posare immobili nelle rigide e trite posizioni da accademia.

Sviluppò anche un interesse per la Divina Commedia, alla quale si ispirò per realizzare un grande portale in bronzo commissionatogli per un museo d’arti decorative a Parigi. Molte delle sue opere più celebri sono nate da questo progetto: il Pensatore doveva infatti rappresentare il Sommo Poeta intento a riflettere sul suo lavoro che si apprestava a realizzare. Oggi questa meravigliosa statua ha acquisito un significato universale, rappresentando lo sforzo creativo in generale. Allo stesso modo, il Bacio è ispirato alla vicenda di Paolo e Francesca, raccontata nel V Canto della Commedia.

Vale la pena di non perdere l’occasione per apprezzare le opere del più grande scultore del XIX secolo, e uno dei maggiori di sempre in questa disciplina. Tutte le opere sono riunite in questa mostra, in formati piccoli e medi, e in certi casi anche in formati di grande dimensione, ospitati nei chiostri di Santa Caterina. Sculture che hanno segnato la storia di quest’arte nei secoli.

Come recita l’invito dell’organizzatore Marco Goldin, “non sarà inutile, nella prossima primavera, venire a Treviso per incontrare l’opera somma di due giganti della scultura tra XIX e XX secolo”. Noi ovviamente ci associamo e vi giriamo l’invito.

INFO

CURATORI: Marco Goldin
ENTI PROMOTORI: Comune di Treviso, Linea d’’ombra
Per informazioni:
Tel. +39 0422 3095
email: info@lineadombra.it

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