Mimmo Paladino tra tradizione e avanguardia in mostra a Pietrasanta Quindici opere che concentrano simbolismo e mistero nella personale di uno degli esponenti di spicco della Transavanguardia

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Mimmo Paladino - K488 Concerto

PIETRASANTA – Magico, arcano, misterioso, sciamanico. I nuovi spazi della Galleria Giovanni Bonelli di Pietrasanta ospitano, dal 29 luglio al 10 settembre, una personale dell’artista Mimmo Paladino.

La mostra, intitolata Opere scelte, presenta una quindicina di opere a tecnica mista su cartone dell’artista campano. Curata da Flavio Arensi, l’esposizione ci permette di entrare pienamente nell’universo pittorico di Mimmo Paladino, con il suo caratteristico fondersi di istanze della tradizione e dell’avanguardia.

Esponente di spicco del movimento della Transavanguardia, fondato da Achille Bonito Oliva nel 1980 per rivendicare un ritorno alla pittura a scapito della smaterializzazione voluta dal Minimalismo e dal Concettualismo, Mimmo Paladino viene molto apprezzato anche all’estero per la sua capacità di spaziare tra diverse arti (pittura, scultura, incisione, scenografia), tanto che alcune sue opere sono esposte in forma permanente in alcuni dei più prestigiosi musei internazionali. Tuttavia, l’alfabeto cui Mimmo Paladino ricorre si basa sulla cultura mediterranea arcaica, che fonda le proprie radici figurative nell’arte italiana del Quattrocento e del Cinquecento, da Paolo Uccello a Piero della Francesca a Leonardo da Vinci, e quelle filosofiche nel neoplatonismo rinascimentale. I simboli che riporta alla superficie, però, richiamano significati universali che ciascuno di noi riconosce come parte della propria esperienza. Nei suoi lavori, il linguaggio dell’arte e la pratica d’artista si trasfigurano in qualcosa di magico o di sciamanico, il luogo di un rito o di una tragedia. Le sue opere, pur essendo figurative e simboliche, evocano significati e contenuti senza mai svelarne l’origine, perché di questa riportano solo l’ombra, la maschera o la traccia archetipica.

Nelle quindici opere dell’artista esposte a Pietrasanta ritroviamo tutto il suo simbolismo e quel senso di mistero che, attraverso frammenti di figure geometriche, teste, mani, case, numeri, stelle – raffigurati con un linguaggio che fonde assieme spazio e tempo – rimanda a un universo primitivo e arcano, per quanto rivisitato da uno sguardo contemporaneo. Attraverso densi riferimenti al mito e sviluppando immagini archetipiche, Paladino postula un’arte dal sapore onirico, che ha come perno il tema della memoria e del frammento.

Il lavoro pittorico mai casuale di Paladino mostra tutta la sua complessità e svela con il suo simbolismo l’idea artistica dell’autore: “Lo spazio è una circostanza non determinante. Le dimensioni di un tavolino possono essere sufficienti a provocare tensioni e strategie degne del più vasto affresco”.

Nei cartoni esposti a Pietrasanta s’incontrano rappresentazioni di pianeti, geometrie musicali, riflessioni poetiche sulla condizione dell’uomo, e una tecnica mista e collage su legno del 2013, caratteristico di un lavoro iniziato oltre vent’anni fa e che ha fra i suoi più interessanti risultati il trittico del 1999, oggi conservato al Museo di Rivoli.

La transavanguardia ha risposto in termini contestuali alla catastrofe generalizzata della storia e della cultura, aprendosi verso una posizione di superamento del puro materialismo di tecniche e nuovi materiali e approdando al recupero dell’inattualità della pittura, intesa come capacità di restituire al processo creativo il carattere di un intenso erotismo, lo spessore di un’immagine che non si priva del piacere della rappresentazione e della narrazione“. (A. Bonito Oliva)

INFO
MIMMO PALADINO OPERE SCELTE
Galleria Giovanni Bonelli
via Nazario Santo, 56 – Pietrasanta
Dal 29 Luglio al 10 Settembre

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